AGCom novembre: evidenti segni di squilibrio mediatico
[ad]Sono state le primarie il tema dominante del mese di novembre 2012, un tema di piena campagna elettorale che ancora una volta segna il ritorno della politica sull’amministrazione e che per la prima volta nell’anno vede il centrosinistra protagonista indiscusso della scena politica.
Sarebbe quindi d’obbligo attendersi la coalizione progressista, ed in particolare i partiti che ne fanno parte, alla ribalta del panorama televisivo del mese, ma l’analisi dei dati AGCom, pur rispettando a livello generale questa facile previsione, presenta alcune sorprese degne di un’analisi più approfondita.
Il numero totale di ore di informazione politica in TV è stato di 256 ore, un valore insolitamente basso, per la precisione il valore più basso dell’anno (da quando nel conteggio AGCom sono state aggiunte le nuove reti televisive) con la sola eccezione del mese di agosto. Di per sé questo dato serve già per connotare negativamente la copertura di uno degli eventi democratici più significativi di questa seconda parte del 2012, e relativizzare qualsiasi predominanza mediatica del centrosinistra nei dati AGCom del mese.
Dati AGCom novembre 2012 |
Come evidenziano i dati grezzi, il PD è la prima forza sia politica sia istituzionale nelle televisioni per quanto riguarda il mese di novembre, sfondando la soglia psicologica del 20% e mostrandosi in salita del 2% circa rispetto ai valori, già molto elevati, del mese precedente.
A farne le spese è soprattutto il PdL, che dal 31% passa al 19%. Si tratta in ogni caso di un valore altissimo se si pensa che per i democratici erano previste le primarie, mentre il PdL non ha presentato in novembre novità politiche degne di nota. Il fatto che i due partiti abbiano percentuali tutto sommato simili è di per sé un segno di profondo squilibrio nel sistema dell’informazione televisiva del Paese.
Spostando il focus ai partiti minori, si nota come in realtà tutti i partiti che hanno dato vita alle primarie hanno ottenuto miglioramenti, ed in particolare PD e SEL ottengono i propri risultati migliori dell’anno; buoni risultati ma non eccellenti per PSI, a riprova della differenza tra il partecipare alla competizione ed esprimere un candidato.
In forte salita anche l‘IdV, anche se solo per le voci della scissione di Donadi e dell’ala meno intransigente del partito, e l’UdC, mentre appaiono in calo generalizzato tutte le altre forze politiche.
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