Russia, l’interminabile vacanza del libero mercato

[ad]L’imminenza delle festività natalizie ripropone annualmente il suo fatidico quesito: dove trascorrere  il periodo vacanziero? La molteplicità delle offerte disponibili, in un mondo sempre più interconnesso, aumenta notevolmente il coefficiente di difficoltà della scelta. Scandagliata accuratamente la vastità delle informazioni reperibili in rete, e scartate le abusate mete alpine e tropicali, l’idea di un nobile abbinamento tra cultura, arte, relax ed un pizzico di esotismo potrebbe indurci a viaggiare verso Est. Se inoltre la nostra voglia di esperire trovasse barriere difficilmente superabili nella poca familiarità con la ex-periferia sovietica, Ucraina, Moldova, Georgia, Bielorussia, quale luogo migliore della (ex)capitale dell’impero? Mosca potrebbe rivelarsi un adeguato compromesso tra il nostro desiderio di giungere in terre di cui abbiamo solo frammentaria conoscenza e la nostra esigenza di non sottrarci alle certezze di un breve soggiorno. La capitale della Russia è infatti una capitale internazionale, come le destinazioni low-cost che siamo soliti visitare nei weekend, offre un soddisfacente grado di occidentalizzazione, garantendoci le bussole necessarie ad un non completo smarrimento, concilia infine i piaceri artistico-culturali alle usuali comodità vacanziere.

Convinti della scelta operata, e consapevoli delle burocratiche immani fatiche necessarie ai fini di un soggiorno russo sino alla fine del secolo scorso, intraprendiamo quindi i passi necessari a dare pratica al nostro desiderio di avventura. Il libero mercato, le sue opportunità di business e la sua conseguente concorrenzialità guideranno la nostra fiduciosa ricerca della soluzione di viaggio più economica. La nostre abilità di internauti e il fatto di non dover più ricorrere ad agenzie accreditate rafforzeranno inoltre la certezza di rendere l’agognata vacanza non eccessivamente dispendiosa.

Dopo una serie di combattuti ed intensi pomeriggi di ricerca ci imbattiamo finalmente in un’agenzia viaggi apparentemente sposante le nostre esigenze. Karlson Travel, offrendo una chiarezza informativa adeguata, ci propone delle soluzioni di volo comode ed economiche, un servizio utile al conseguimento del visto e la possibilità di pagamento online. La duttilità mostrata da Karlson Travel ci invita inoltre ad indagare ulteriormente le loro proposte, avanzando una richiesta di sistemazione in loco. Messa al corrente della nostra volontà di evitare lussuosi hotel e confusionari ostelli, ci suggerisce quindi l’affitto di un appartamento sito in Bol’shaya Dmytrovka ulitsa. Garantisce oltre, illustrandoci le ottime condizioni dell’immobile ed il gusto spiccatamente europeo del suo arredamento, conferendo il merito di cotanto splendore all’impresa, a noi sconosciuta, CorpEstate Property Holding.

Soddisfatti dei risultati raggiunti, non ci rimane quindi altro che preparare i bagagli e dirigerci all’aeroporto. Dopo un sereno e rilassante volo arriviamo così a Mosca.

La maestosità urbanistica che ci accoglie ci spinge subito a rammaricarci di non aver prenotato anche il noleggio di un’automobile, capace nelle sconfinate distanze russe di garantire maggiore autonomia ai nostri spostamenti. Lo sconforto dura però solo un attimo. Non appena varcata l’uscita dell’aeroporto ci imbattiamo infatti in due gentilissime promoter che ci offrono un servizio di car rental. Benedicendo il libero mercato, le sue opportunità di business e la sua conseguente concorrenzialità sottoscriviamo immediatamente il contratto propostoci da “Holiday Autos Russia & CIS” e ringraziamo le affabili promoter.

Sistemati i bagagli ed equipaggiatici di calde giacche, sfidiamo la temperatura invernale e ci apprestiamo a goderci le meraviglie cittadine. Dopo qualche ora, saziata la nostra curiosità artistico-culturale, e prosciugato quasi interamente il nostro budget quotidiano, decidiamo di quietare i morsi della fame, sedendoci in uno dei ristoranti della catena “1-2-3 Cafè”, degustando prelibatezze tipiche della tradizionale cucina russa.

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[ad]Col passare dei giorni, il gelido inverno russo si prende però gioco di noi sprovveduti turisti occidentali, presentandoci una salata ricevuta: i tanto temuti primi sintomi influenzali. Impacciati con la lingua, ed imbarazzati nel presentarci ad un dottore, optiamo per una scorribanda in farmacia. Timorosi ed indecisi sul luogo in cui far ricadere la nostra scelta, dopo mezz’ore di tentennamenti, ci ritroviamo in Kaluzhskaya ploshchad’. Qui, inaspettatamente, ci si spalancano davanti le automatiche porte di “Plenia”, un ipermercato farmaceutico di millecinquecento metri quadrati. Omaggiando nuovamente il libero mercato, le sue opportunità di business e la sua conseguente concorrenzialità, precipitandoci al bancone e concludendo gli acquisti, usciamo enormemente appagati dalla inconsueta esperienza. Essendo inoltre giunta l’ora di pranzo, considerate le precarie condizioni fisiche e il nostro spiccato primo-donnismo gastronomico italico, scegliamo di crogiolarci nei comfort e nelle pietanze offerteci dall’accogliente atmosfera di uno dei ristoranti pretesi-italiani della catena “Il Patio”. Rincuorati dalla familiarità ritrovata, ed in preda ad una smania di stanziale turismo culinario, proseguiamo il nostro tour moscovita intervallando le visite museali all’appetitosa cucina giapponese presso “Planet Sushi”, alle sbrigative attenzioni gastronomiche americane presso “T.G.I Friday’s” e alle golose colazioni presso “Costa Coffee”. Sazi corporalmente e arricchiti culturalmente prendiamo quindi il nostro volo di ritorno e, salutando Mosca, rientriamo in Italia.

Tornati alla base,  in uno dei classici deprimenti pomeriggi post-rientro, sull’onda della curiosità creataci dall’esperienza russa, navigando confusamente il web cerchiamo di annegare i freschi ricordi. Attraverso una rocambolesca serie di link e re-link, attirati dal fascino russo del nome, giungiamo sulla pagina wiki di Rostislav Ordovsky Tanayevsky Blanco. Scopriamo così la sua ibrida origine venezuelano-russa e la sua intraprendente carriera di imprenditore del gruppo Rostik. Incuriositi, seguendo il re-indirizzamento, apriamo il sito web della holding e ci accorgiamo della sconfinata eterogeneità del suo portafoglio. Rimaniamo basiti. Il businessman risulta essere l’univoco diretto beneficiario del nostro spensierato soggiorno russo. Egli controlla infatti Karlson Travel, erogatrice dei nostri biglietti aerei; CorpEstate Property Holding, controllata da una società offshore cipriota (Est Property Ltd.), accomodanteci presso il confortevole e ammodernato appartamento moscovita; Holiday Autos Russia & CIS, controllata da Karlson Travel, offrenteci il servizio di autonoleggio; Plenia, garantente palliativi ai nostri mali di stagione; 1-2-3 Cafè, Il Patio, Planet Sushi, T.G.I Friday’s,  Costa Coffee, oltre al franchising russo di KFC e McDonalds, saziante le nostre affamate bocche e povere tasche. Scopriamo inoltre che il fortunato imprenditore ha rimpinzato le tasche del Tesoro russo, acquisendo nel 2002 bond russi per un valore di circa 300mln di rubli e ripetendo l’investimento nel 2005 con una cifra superiore a 1bln di rubli. Frustrati ulteriormente dalle inaspettate notizie, aggravanti la già fastidiosa sindrome post-rientro, sconsolati malediciamo il benedetto libero mercato, le sue benedette opportunità di business e la sua conseguente benedetta concorrenzialità. O almeno la loro compromessa versione russa.

 

Buon Natale ai lettori. 

La rubrica Est Europa riprenderà lunedì 7 gennaio.