Rassegna stampa Tp: Monti sale in politica, le reazioni di Pd e Pdl

mario monti

[ad]La rassegna stampa odierna apre con i tweet di Mario Monti. Nella sera di Natale, il premier dimissionario ha scritto sul social network: “Lamentarsi non serve. Spendersi sì. “Saliamo” in politica!”. Un messaggio che prelude all’ipotesi di formare una lista unica con il suo nome nel simbolo (Corriere). Il quotidiano di Via Solferino rivela gli spostamenti di deputati di Pd e Pdl verso la “nuova formazione del Professore”. Per il Messaggerosaltano i vecchi schemi politici” mentre dal Vaticano arrivano “nuovi segnali al Professore”. Per il Repubblica Monti è “moderatamente europeo”. Il Giornale attacca: “Monti come Fini. Il Professore pugnala chi lo ha portato al governo”. Per Liberoil Prof è illiberale, deve lasciare libero il campo”. Per Il Fogliol’unione Monti-Pd non s’ha da fare”. L’Unità spiega che la vera sfida è quella “dell’innovazione”. Duro il Manifesto che ritrae l’agenda Monti come un fulcro di “conservatorismo istituzionale”. Per il Tempo la salita di Monti in politica mira a “scomporre le Famiglie Addams della politica”.

La rassegna stampa del Tp si occupa anche delle reazioni dei due principali competitor di Monti, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e il leader del Pdl, Silvio Berlusconi. Il candidato dei democratici sceglie il basso profilo e dichiara: “Grande rispetto per Monti, ma aspettiamo di vedere se per lui salire in politica significa mettersi sopra le parti o piuttosto con una parte”. Poi sull’Agenda Monti esprime il suo parere: “Non contiene nulla di sorprendente. Ci sono alcune cose condivisibili, altre un po’ meno, altre su cui si può discutere”. Europa spiega cosa “unisce e cosa divide Monti e il Pd”.

Il Cav continua la sua campagna elettorale in tv. Nell’intervista rilasciata ieri sera al direttore del Tg di Rete4 Berlusconi ha attaccato Monti: “L’Agenda Monti è una cura sbagliata che ha portato ai numeri che conosciamo, con risultati negativi”. Poi ha insistito sulla “congiura internazionale” che ha fatto cadere il suo governo. Infine ha lanciato un’offerta alla Lega: “Sì ad un vicepremier leghista se il Carroccio ci darà un contributo elettorale”. Il Corriere rivela: “Il Carroccio non chiude: Accordo auspicabile ma il candidato premier sia Tremonti”.