LAZ: Regionali (Ipsos 20/02)

vitalizi politica

Su Repubblica viene pubblicato un sondaggio di Ipsos riguardo alle elezioni in Lazio.

Renata POLVERINI: 49%

Emma BONINO: 47%

La “questione sensibile” sulla quale si giocherà la partita regionale. Perché se in quanto a gradimento e notorietà Bonino è decisamente avanti (52 a 43 nel primo caso; 97 a 79 nel secondo, anche se Polverini da novembre a oggi ha raddoppiato il suo tasso di popolarità), la musica cambia quando si analizzano le intenzioni di voto in rapporto alla religione. Al netto delle mancate risposte, infatti, la segretaria Ugl pesca il 47% dei consensi fra coloro che Ipsos definisce “praticanti impegnati”, quelli cioè che non solo vanno a messa regolarmente ma frequentano pure la parrocchia o altre organizzazioni religiose, contro il 22% della vicepresidente del Senato, mentre quest’ultima vola al 53 (inchiodando l’avversaria al 21) fra i non praticanti e non credenti. «Un risultato che ci spinge a un supplemento di dialogo per far capire che il centrosinistra non è né clericale né laicista e che il ruolo dei cattolici accanto ad Emma è destinato a crescere nel solco di una collaborazione seria e leale», replica una delle colonne del comitato Bonino, il senatore pd di rito dc Lucio D’Ubaldo. «Sono convinto che il 27 marzo saremo giudicati – soprattutto dai credenti – in base al programma, non ai pregiudizi».

[ad]Eppure la biografia personale non sarà indifferente, almeno a giudicare dalle risposte sulla credibilità delle candidate in relazione ai singoli temi: Bonino straccia Polverini su diritti civili, etica, difesa dell’ambiente e riduzione dei costi della politica; l’altra su sostegno alle imprese, sicurezza e lotta ai clandestini. Le battaglie di una vita per entrambe. La conferma? La parola-chiave che più si adatta alla pasionaria radicale è “solidarietà”, quella della sindacalista “modernità”. L’esito della sfida mette tutti d’accordo: per la maggioranza degli intervistati vincerà Polverini. Ma Bonino convince più i giovani (dai 18 ai 44 anni con punte del 46%) e chi ha un titolo di studio, mentre la sfidante attrae ultra45enni, pensionati, chi ha fatto le elementari o neppure quelle.