La scelta civica di Monti, quattro deroghe per i parlamentari uscenti
È iniziata con quarantacinque minuti di ritardo per durare meno di quindici la conferenza stampa con cui Mario Monti ha svelato il simbolo della lista che porterà il suo nome alle prossime elezioni politiche. Alla Camera la coalizione che fa capo a Monti correrà con tre liste: oltre a Udc e Futuro e Libertà ci sarà la lista “Scelta civica – Con MONTI per l’Italia”. Mentre al Senato correrà solo la lista del Presidente del Consiglio uscente. A cui faranno capo anche i candidati dei due partiti alleati. Per questo motivo, al contrario della lista per la Camera, il simbolo presente sulla scheda del Senato non conterrà la scritta “scelta civica”.
[ad]Durante la conferenza, a margine della quale Mario Monti non ha lasciato spazio alle domande dei giornalisti, il Professore ha aggiunto che a breve renderà noti i criteri di candidabilità cui dovranno adeguarsi anche le liste collegate. Anticipando che si tratterà di criteri esigenti. Ci sarà grande attenzione, e saranno motivo di esclusione, condanne e processi penali. Altri motivi di esclusione deriveranno da conflitti d’interessi e normativa antimafia. In ultimo si attueranno limiti rispetto alla durata delle attività parlamentari pregresse. Qui una precisazione da annotare. Monti ha annunciato che vi saranno due deroghe per ciascuna lista: Udc e Fli.
Deroga è termine molto in uso da qualche mese nelle cronache politiche nostrane. Tramite deroghe il Partito Democratico potrà allungare le vite parlamentari di alcuni suoi esponenti noti e meno noti. La notizia della deroghe previste anche nella coalizione di Mario Monti è la conferma dell’evoluzione in versione realpolitik dell’ex tecnico prestato alla politica. E conferma le voci di divergenze negli ultimi giorni tra Monti e Casini. Possibile ipotizzare che per il partito di Casini a beneficiare delle deroghe saranno Cesa e Buttiglione.
Torniamo al simbolo. Con scritte blu su sfondo bianco si presenta molto in linea col concetto di sobrietà cui si accosta l’immagine di Monti. Spiccherà per assenza di colore rispetto agli altri due simboli della stessa coalizione dominati dai colori blu, rosso e verde.
All’interno del simbolo “Con MONTI per l’Italia” unico elemento grafico è un tricolore che rimanda al simbolo del Movimento “Verso la Terza Repubblica” presentato poco fa da Montezemolo. Montezemolo, Riccardi, Fini e Casini sono stati gli unici esponenti politici citati nella conferenza stampa flash. Anche qui una conferma: Passera al momento risulta assente. Grande (auto)escluso di questa avventura politica. Piccolo e indistinto accenno anche ai “tanti che dal Popolo della Libertà e dal Partito Democratico stanno aderendo all’agenda Monti”.
Il simbolo della lista di Mario Monti è stato curato dall’agenzia Proforma. I creativi pugliesi (con sede a Bari e Roma) attivi da quasi dieci anni nel campo della comunicazione politica sono gli stessi che hanno curato le campagne sia di Emiliano nel 2004 che di Vendola. Con Vendola si può dire che lavorino ininterrottamente dalle regionali del 2005. Ha fatto discutere in Puglia, specie negli ambienti di centrosinistra, la scelta di far ricadere sull’agenzia pugliese la preferenza per l’ideazione del simbolo. Finora Proforma aveva sempre rifiutato lavori commissionati da aree politiche lontane dal campo del centrosinistra. Ma – come ha precisato Giovanni Sasso della stessa Proforma – hanno accettato in passato di lavorare con forze politiche di centro. Il sociologo Claudio Bazzocchi rimprovera tuttavia a Proforma l’aver nel tempo alimentato la personalizzazione della politica. Per cui – sempre secondo Bazzocchi – la scelta di Proforma da parte di Mario Monti è tutt’altro che casuale e pende sempre a favore del processo di personalizzazione a danno dei soggetti collettivi quali dovrebbero essere partiti e movimenti politici di ogni schieramento.