Termometro sportivo: la serie A gioca l’ultima di andata

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Termometro sportivo: la serie A gioca l’ultima di andata

 

Prima giornata del nuovo anno ed ultima di un girone di andata di serie A che ha già dato il suo responso su quale squadra è favorita per la corsa al titolo, come se ce ne fosse bisogno. La Juventus, infatti, forte della superiorità mostrata già l’anno scorso e delle statistiche sportive implacabili di questa prima metà stagione (prima in tutte le categorie, tranne che in quella relativa ai gol fatti, dove è seconda dietro la Roma di Zeman), si è già aggiudicata il titolo di campione d’inverno.
[ad]Dietro, per l’intero girone di andata, si sono alternate tre squadre, Inter, Napoli e Lazio, che non sembrano in gradi di fronteggiare pienamente i bianconeri. In fondo, si tratta di un bel campionato che però, anche a discapito di quanto scritto su queste righe diverse settimane fa, rischia di appassionare solo (si fa per dire) per la corsa alla Champions League e per quella per non retrocedere.

Sabato 5 gennaio Precedenti in serie A Quote SNAI
H In casa Fuori casa 1 x 2 1 X 2
18.00 Catania Torino 5 4 3 1,9 3,25 4,25
20.45 Lazio Cagliari 15 5 7 1,45 4,15 7
Domenica 6 gennaio Precedenti in serie A Quote SNAI
H In casa Fuori casa 1 X 2 1 X 2
12.30 Udinese Inter 10 14 15 2,8 3,3 2,4
15.00 Chievo Atalanta 3 4 0 2,25 3,2 3,2
15.00 Fiorentina Pescara 6 0 0 1,22 6 12
15.00 Genoa Bologna 17 11 11 2,25 3,3 3,1
15.00 Juventus Sampdoria 41 18 5 1,2 6,5 13
15.00 Milan Siena 7 1 0 1,3 5 10
15.00 Parma Palermo 3 4 0 1,8 3,5 4,25
20.45 Napoli Roma 29 21 17 2,05 4,25 2,9

Il 2013 si apre con il Catania di Maran che ospita, all’aperitivo del Sabato, il Torino di Ventura. Si tratta di due squadre dalle statistiche molto simili, ma che riflettono un andamento opposto: il Catania è una squadra che in casa mostra il meglio di se (due sole sconfitte con Juventus e Milan, su 9 partite giocate), il Torino fuori ne ha perse altrettante (con Roma e Juventus, sempre su 9). I rossoblu hanno un attacco migliore (26 gol fatti a 20) e una difesa appena peggiore (23 reti subite a 22), ma possono contare su una classifica decisamente più positiva, in forza dei sei punti in più.

Alle 20.45, poi, tocca alla Lazio fronteggiare in casa un Cagliari che i tifosi sardi sperano ripresosi da un finale di 2012 da incubo (5 sconfitte consecutive, 14 gol subiti e soli 3 realizzati). La Lazio, invece, vuole continuare una marcia imprevedibile, date le premesse di inizio stagione: nelle ultime 5 giornate ha portato a casa 13 punti su 15 a disposizione, lasciandone due solo in quel di Bologna e portandosi al secondo posto solitario.

La domenica, al solito orario del pranzo, si parte con un Udinese – Inter che può regalare emozioni e bel gioco. Le due squadre vengono da una chiusura di 2012 che non può essere definita ottimale, ma possono dirsi soddisfatte di quanto fatto finora. I bianconeri, nonostante un inizio balbettante, sono tornati a metà classifica con lo sguardo rivolto verso l’alto, grazie al rientro di Muriel dal lungo infortunio (autore del gol che ha consentito ai friulani di non uscire sconfitti da Bergamo nell’ultima giornata) e a un Di Natale sempre in buona forma. I nerazzurri, invece, continuano a lottare per un posto Champions nonostante una chiusura d’anno da retrocessione, con il pareggio casalingo col Genoa e la sconfitta con la Lazio.

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[ad]Alle 15.00 è di turno la rivelazione di questo inizio di stagione, quella Fiorentina entrata prepotentemente in zona Champions grazie a un bel gioco, a un ottimo attacco (terzo dietro Roma e Juve, grazie all’apporto di un ritrovato Luca Toni e del solito Jovetic e agli 8 assist finora distribuiti da Borja Valero) e a una difesa puntellata dagli argentini Rodriguez e Roncaglia. Affronta in casa un Pescara che mai, in sei precedenti, è riuscita a strappare un punto in quel di Firenze, subendo in totale 17 reti e realizzandone la miseria di 3.

Le altre partite del pomeriggio ci mostreranno il Chievo reduce dalla sconfitta col Torino contro l’Atalanta di un ritrovato Denis, il Genoa in corso di ristrutturazione (già comprati tre nuovi giocatori come Matuzalem, Pisano e Floro Flores e ceduto Anselmo in appena due giorni dall’apertura del mercato invernale) contro il Bologna di Pioli, la Juventus che vuole aprire il nuovo anno come aveva chiuso il precedente (3-1 al Cagliari) contro la Sampdoria allenata (e rivitalizzata, o almeno così sperano i tifosi blucerchiati) da Delio Rossi, il Milan reduce dall’addio di Pato (5 anni, 117 presenze, 51 gol e una marea di infortuni) contro il Siena ultimo in classifica e alla perenne ricerca di una continuità di risultati e, infine, il Parma di Donadoni contro un Palermo che sta rinnovando la sua rosa con gli innesti di Aronica e Anselmo e le cessioni di Bertolo e Pisano.

Alle 20.45, poi, il big-match della diciannovesima giornata vede di fronte il Napoli di Mazzarri e la Roma di Zeman. Le due squadre hanno un gioco diametralmente opposto, con i giallorossi alla perenne ricerca di tagli in verticale da parte degli esterni, sovrapposizioni e velocità, ma con una difesa alta e un attacco in costante pressing, e gli azzurri propongono più spesso un contropiede rapidissimo, con attaccanti molto veloci ed esterni di centrocampo in grado di fare le due fasi rapidamente e farsi trovare pronti per l’ultimo passaggio. I precedenti ci raccontano di una sfida sempre in grado di raccontare spettacolo, a partire dall’1-3 con cui la Roma regolò il Napoli nella scorsa stagione grazie a un’autorete di De Sanctis e ai gol di Osvaldo e Simplicio (Hamsik per i campani) e il 2-0 azzurro del 2010, con la rete del solito Hamsik e l’autogol di Juan. I tifosi della Roma ricordano come un incubo, invece, la sfida del 10 giugno 2001, penultima giornata in cui un Napoli in lotta per la salvezza riuscì a raggiungere il 2-2 con un gol di Pecchia all’85°, alla fine di una partita che aveva visto la Roma subire il primo gol di Amoruso e poi riuscire a portarsi in vantaggio grazie a Batistuta e a Totti. Il 2-1 avrebbe voluto dire scudetto a una giornata dal termine, ma per i napoletani sarebbe valso come una rinuncia a lottare per la salvezza. Pecchia fece sperare i napoletani e gli juventini (rimasti aggrappati alla Roma a soli due punti di distanza), ma tutto fu solo rimandato di una giornata, con la Roma vincente con il Parma e scudettata e il Napoli in B nonostante la vittoria contro la Fiorentina. Oggi le due squadre lottano per lo stesso obiettivo, quel terzo posto agognato che vorrebbe dire Europa che conta. E il Napoli, in questa corsa, parte da un vantaggio di due punti.