Analisi delle primarie parlamentari PD (Parte I)

Pubblicato il 8 Gennaio 2013 alle 11:31 Autore: Matteo Patané
primarie parlamentari pd

Campania

La Campania elegge 60 deputati e 29 senatori. Di questi, nell’ipotesi che non vi siano extra-seggi, 33 deputati e 16 senatori spettano alla coalizione vincente.

Considerando i due capilista scelti da Bersani, e l’ipotesi cautelativa di tre deputati e due senatori da dividere con SEL (come nel 2008 avvenne con l’IdV), resterebbero quindi, in caso di vittoria del centrosinistra in questa regione, 28 deputati e 13 senatori, quindi quarantun posti.

Risultati delle parlamentarie PD in Campania

La ripartizione dei quarantun seggi, se si tenesse conto della popolazione residente al censimento, dovrebbe essere:

  • Napoli –> Tartaglione Assunta
  • Napoli –> Cuomo Vincenzo
  • Salerno –> Bonavitacola Fulvio
  • Napoli –> Valente Valeria
  • Caserta –> Caputo Nicola
  • Napoli –> Piccolo Salvatore
  • Napoli –> Rostan Michela
  • Salerno –> Saggese Angelica
  • Napoli –> Sollo Pasquale
  • Caserta –> Esposito Lucia
  • Napoli –> Armato Teresa
  • Avellino –> De Luca Vincenzo
  • Napoli –> Amato Antonio
  • Salerno –> Valiante Simone
  • Napoli –> Bassa Luisa
  • Napoli –> Impegno Leonardo
  • Caserta –> Abbate Dario
  • Benevento –> Del Basso De Caro Umberto
  • Napoli –> Palma Giovanna
  • Salerno –> Lamberti Rossana
  • Napoli –> Manfredi Massimiliano
  • Napoli –> Gambardella Elisabetta
  • Caserta –> Picierno Giuseppina
  • Napoli –> Paolucci Massimo
  • Salerno –> Iannuzzi Tino
  • Avellino –> Paris Valentina
  • Napoli –> Carloni Annamaria
  • Napoli –> Piccolo Giorgio
  • Salerno –> Capozzolo Sabrina
  • Caserta –> Graziano Stefano
  • Napoli –> Mazzei Alfredo
  • Napoli –> Milo Regina
  • Napoli –> Russo Giuseppe
  • Salerno –> Cuomo Antonio
  • Napoli –> D’Angelo Angela
  • Caserta –> Sgambato Camilla
  • Napoli –> Caiazzo Michele
  • Avellino –> Famiglietti Luigi
  • Benevento –> Renzi Ada
  • Napoli –> Fiore Anna
  • Salerno –> Fusco Serafina

Sono molti i casi di spostamenti di lista legati all’alternanza uomo/donna a livello provinciale, spostamenti che si trasformano in uscita dalla quota di elezione in caso di vittoria alle elezioni per Antonio Borriello e Mario Iervolino a Napoli e Andria Alfonso a Salerno.

I primi cinque esclusi, da ripescare in caso di extra-seggi o pessimi risultati di SEL, sarebbero Carlo Marino di Caserta, Andria [ad]Alfonso di Salerno e Mario Iervolino, Maria Rosaria Liguori e Antonio Borriello per quanto riguarda Napoli.

Tra gli altri esclusi di rango, da rilevare il deputato Mario Pepe, il già citato senatore Andria Alfonso, l’ex sindaco di Pomigliano Michele Caiazzo e il consigliere comunale Antonio Borriello, questi ultimi due fedelissimi di Bassolino.

I quarantuno vincenti delle primarie parlamentari sono ventuno uomini e venti donne, da dividere in tre liste poiché alla Camera la Campania è suddivisa in due circoscrizioni, la prima comprendente la provincia di Napoli e la seconda relativa al resto della regione.

I parlamentari uscenti riconfermati dalle primarie parlamentari sono Vincenzo De Luca, Giuseppina Picierno, Stefano Graziano, Salvatore Piccolo, Teresa Armato, Luisa Bossa, Annamaria Carloni (moglie di Bassolino, arrivata in una posizione tutt’altro che invidiabile), Fulvio Bonavitacola, Tino Iannuzzi e Antonio Cuomo. La maggior parte dei candidati proviene da esperienze di amministrazione locale, mentre i veri volti nuovi arrivati in politica paiono essere Camilla Sgambato e Anna Fiore.

L’età media è 47 anni, che spazia tra i 26 di Sabrina Capozzolo e i 66 di Giorgio Piccolo.

La Campania offre come percentuale di giovani un eccellente 33%: esattamente un terzo dei vincitori delle primarie è espressione di un ricambio generazionale importante, che vede i giovani non solo conquistarsi un adeguato numero di posti, ma anche in posizioni decisamente elevate nella classifica – e quindi in lista: Paris e Famiglietti si piazzano seconda e terzo ad Avellino, Picierno è terza a Caserta, Valente è terza a Napoli, Saggese e Valiante seconda e terzo a Salerno. Caserta e Benevento si mostrano le aree campane meno aperte al cambiamento, e se per la seconda è possibile trovare una giustificazione nel basso numero di posizioni utili, per la prima si tratta proprio di una precisa scelta politica.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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