Rassegna stampa Tp: la Tv detta i tempi in Italia, l’Ue riscopre Marx
La rassegna stampa odierna apre con l’attesa partecipazione di Silvio Berlusconi al programma di Michele Santoro “Servizio Pubblico”. Durante l’intervista / scontro l’ex premier ha continuato ad elencare i suoi cavalli di battaglia: “Nessuna riforma per colpa di alleati poco fedeli e di una Costituzione da rifare. No all’Imu. Contro di me c’è stato un complotto”. Il fuoco di fila degli intervistatori (Travaglio, Costamagna e Innocenzi) ha messo in difficoltà il Cavaliere, soprattutto sull’Imu e sul complotto da lui ventilato. Infine la lite con Travaglio, con Berlusconi che leggeva una lettera scritta dai suoi collaboratori nella quale erano elencate tutte le cause civili perse dall’editorialista del Fatto Quotidiano. Il Corriere commenta: “Dal minuetto alle urla nella fossa dei leoni”. Repubblica titola: “Tanto rumore per quasi nulla”. Il Messaggero scrive: “Il Cavaliere zelig processa Travaglio”. Il Giornale attacca: “Sgominato il clan Santoro” e dà la vittoria al Cav “che batte i nemici”.
[ad]La rassegna stampa del Tp si occupa anche delle dichiarazioni del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani,durante la trasmissione Porta a Porta. “Monti al Quirinale? Ora è meno probabile” ha spiegato il leader democratico che poi ha promesso di modificare l’Imu “Elimineremo l’Imu per chi paga tra i 400 e 500 euro”. Infine avverte: “Il premier resta chi prende più voti” (Repubblica). Per il Corriere: “Un Bersani irritato apre la guerra fredda tra sinistra e premier”. Per La Stampa la grande battaglia “sarà al Senato”. Libero scrive: “Così Bersani si condanna a non governare”. La Padania titola: “Monti e il Pd, il vecchio che avanza”.
La rassegna stampa chiude con le ottime notizie che sono arrivate dall’asta dei Bot annuali tenutasi ieri. I titoli di stato sono scesi allo 0,86% come non succedeva dal gennaio del 2010. E’ calato anche lo spread a quota 256 punti: il punto più basso dal luglio 2011. Intanto il governatore della Bce Mario Draghi si mostra ottimista: “Ci sono segnali di fiducia per il futuro” (Repubblica). Il Capo dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, ispirandosi a Marx, ha auspicato un provvedimento come “il salario minimo europeo”. Il Messaggero rivela: “Dal crollo dei rendimenti dividendi fino a 8 miliardi”. La Stampa parla di “lenti distorte sul salario minimo”. La Repubblica titola: “Addio all’austerity”. Libero scrive: “L’Ue ammette: ispirati da Marx”. Per L’Unità la vera agenda deve essere “quella del lavoro”. Il Manifesto apre in prima pagina con un “W Marx” salvo poi scrivere: “Dopo il danno ecco la beffa”.