Mario Montiha dichiarato: “Non c’era una legge anti-corruzione, adesso c’è”. Pagella Politicaha effettuato il fact checking della dichiarazione di Mario Monti e si è espressa con un “Nì”.
[ad]Durante un’intervista a SkyTg24, il Presidente del Consiglio uscente rivendica il merito di aver adottato, per primo, una legge volta a contrastare la corruzione. Le classifiche di Transparency International, che registrano la corruzione percepita nel settore pubblico, ci vedono da anni molto indietro. Al momento della sua approvazione da più parti (si veda ad esempio qui e qui) si esprimeva dunque soddisfazione per aver finalmente dotato il Paese di una legge anti-corruzione. Ha pertanto ragione Monti? Come vedremo nel corso del fact checking, non del tutto. Andiamo per ordine.
Dopo anni di dibattito (il primo testo fu presentato dall’allora Guardasigilli Alfano nel maggio del 2010), lo scorso 31 ottobre è stata definitivamente approvata la legge n. 190 del 6 novembre 2012, intitolata “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”. La legge è composta soltanto da due articoli, ma è il primo – un mastodonte da 83 commi – a contenere il nucleo della nuova disciplina. Come spiega un articolo a cura della redazione di Lex 24 del Sole24Ore, si tratta effettivamente del “primo tentativo di dotare il nostro Paese di un “sistema quadro” contro la corruzione, che non si limiti a misure repressive penali, ma che contenga importanti misure preventive; ciò in linea con le best practices internazionali e con le richieste che più di un organismo internazionale aveva rivolto all’Italia”.
Tra le novità si segnalano la nuova Authority anti-corruzione, una maggiore trasparenza su incarichi e appalti pubblici e il tentativo di rafforzare il sistema sanzionatorio, introducendo nuove fattispecie di reato (come il traffico di influenze e la corruzione tra privati) e aumentando le pene per i diversi tipi di reato già previsti nel codice penale*. Ed è proprio qui il punto. Per quanto la nuova legge introduca un “sistema quadro”, la dichiarazione di Monti è fuorviante poiché se ne desume che prima la corruzione non venisse punita. Al contrario, il codice penale contiene già delle norme che identificano diverse fattispecie di reato (in particolare gli articoli 314-323), e che sono volte a punire i fenomeni corruttivi. Queste norme non fanno parte di un’apposita legge anti-corruzione, ma costituiscono il cardine dell’apparato sanzionatorio.
Insomma, è vero che prima dell’entrata in vigore della recentissima legge anti-corruzione non si ritrovava alcun provvedimento espressamente volto ad una riforma organica della materia. Tuttavia, non è che mancassero del tutto norme di contrasto al fenomeno corruttivo, come evidenziano le disposizioni del codice penale e le leggi di ratifica di convenzioni internazionali. Una dichiarazione vera ma dal messaggio fuorviante per il nostro fact checking vale a Monti un “Nì”!
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