Fact checking di Pagella Politica: i politici e le tasse
Fact checking di Pagella Politica: i politici e le tasse
Ce ne siamo accorti tutti, oramai. La campagna elettorale è iniziata da un pezzo, ed ognuno dei principali contendenti la conduce secondo il suo proprio stile. Se lo stile di comunicazione varia a seconda della personalità e degli elettorati di riferimento, però, un punto accomuna quasi tutti gli schieramenti. Le tasse, la pressione fiscale, le imposte e le accise che stritolano il cittadino comune.Di queste, la regina indiscussa è l’Imu, l’odiata e dibattuta tassa sugli immobili. A giudicare dalle dichiarazioni dei politici in assetto da guerra, l’imposta incarna gli incubi più neri dell’elettorato.
[ad]Pagella Politica, come sempre, ha seguito i nostri candidati sul tema, raccogliendone verità, pure menzogne o una notevole dose di confusione. Quello che abbiamo inoltre notato è che i nostri politici tendono a negare la responsabilità della pioggia di tasse, addossandola ad altri, o in alternativa riportandone gli effetti negativi per rafforzare le proprie posizioni.
Partiamo dai numeri, da quanto lo Stato guadagnerà sulla nuova imposta, l’Imu. Nessuno ne ha ancora la certezza, i dati precisi arriveranno soltanto fra qualche mese. Al momento abbondano però stime più o meno autorevoli, dallo studio condotto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a giugno del 2012 alle previsioni della Cgia di Mestre. Ciononostante, sembra regnare la confusione pure su questo punto.
Se Bersani ipotizza infatti 24 miliardi di euro ricavati dall’Imu, gli altri contendenti azzardano cifre drammaticamente diverse. Berlusconi, promettendo che abolirà l’imposta nel primo Consiglio dei Ministri, parla di un costo di 4 miliardi. Letta (Enrico) non si allontana troppo, secondo lui l’Imu è costata agli italiani 3 miliardi di euro. Che dire infine di Monti, additato da tutti gli altri schieramenti come l’artefice dell’odiata tassa? Il premier, intervistato da Skytg24, conferma quanto stimato dal conduttore, 5 miliardi di euro sull’Imposta Municipale Unica. Com’è possibile che le stime di Bersani e gli altri tre differiscano così tanto? In realtà, sembra proprio che Berlusconi, Letta e Monti siano colpevoli di omissione, mancando di menzionare che il gettito da loro ipotizzato si riferisse alla raccolta sulla prima casa, esclusivamente, e non al totale degli immobili colpiti dalla nuova tassa. Il candidato premier del centro-destra – o no? Ancora non è chiaro – ha però ragione nell’affermare che, con l’aggiunta dell’Imu, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa per le tasse sugli immobili.
(per continuare la lettura cliccare su “2”)