Tra Senato e Regionali, è la Lombardia il banco di prova (ma occhio alla Sicilia)
[ad]Una speranza di vittoria per il centrodestra in Campania e in Sicilia, soprattutto in quest’ultima, tanto che la coalizione guidata da Bersani è corsa ai ripari con la costituzione della lista Crocetta “Il Megafono” in supporto al centrosinistra, dovuta anche al proliferare di liste meridionalistiche in supporto a Berlusconi (Grande Sud, Movimento per l’Autonomia, Popolari di Italia Domani di Saverio Romano) che potrebbero determinare l’esito della partita in una zona d’Italia già tradizionalmente difficile per le istanze progressiste.
Mentre il Veneto è dato senza alcun dubbio al centrodestra (inutili i patemi di qualche professore di politologia sull’esorbitante calo di divario tra Pd-Sel e PdL-Lega tra le colline venete, sono problematiche che in questa fase non turbano i sonni di Berlusconi) sarà la Lombardia la vera partita decisiva. Per due ordini di motivi.
In primo luogo per la situazione di pareggio che sembra determinare questa fase elettorale, nonostante i sondaggi elettorali di Mannheimer sul Corriere della Sera parlino di un vantaggio della destra di circa tre punti percentuali. In secondo luogo per l’alto bottino senatoriale (49 senatori in tutto) in grado di assegnare alla coalizione vincente ben 27 scranni in Senato.
Al tempo stesso anche in Lombardia, come nel Lazio e nel dimenticato Molise, si vota per le elezioni regionali.
Confinata la candidatura Albertini nel rango del puro e sterile terzopolismo, l’obiettivo di Berlusconi è di sfruttare il nuovo corso leghista, personificato da Maroni candidato al Pirellone, e trainare qualche consenso sul fronte Forza-Leghista anche a livello nazionale.
Considerando che molti leghisti segnalavano a Maroni come un supporto del PdL alla regione fosse paradossalmente rischioso e in grado di far perdere voti e chance di vittoria al Carroccio, e considerando come ancora molte incognite, in primis il tema del candidato premier, che affliggono l’ex Casa delle Libertà, possiamo ben dire che il destino di queste elezioni politiche anche questa volta sono indissolubilmente legate ad un vero e proprio salto nel buio.