Fact checking Pagella Politica: i volti nuovi della campagna elettorale
In un clima da campagna elettorale piuttosto effervescente, tra confronti TV che fanno un po’ anni ’90 e volti ormai stra-noti, i cittadini italiani hanno visto spuntare qualche faccia nuova tra i candidati alle politiche 2013. Pagella Politica, su richiesta di molti lettori e per stare al passo con lo scenario nazionale, annovera due new entry tra i politici monitorati. Il primo è Oscar Giannino, giornalista e politico torinese, fondatore dell’ex-movimento e ora partito FiD (Fare per Fermare il Declino), che si propone come rappresentante di quella parte liberale dell’elettorato alla ricerca di qualcuno che ridimensioni il ruolo dello Stato nell’economia incentivando la crescita attraverso la libera iniziativa. Il secondo candidato è Antonio Ingroia, magistrato palermitano e fondatore della lista civica Rivoluzione Civile, appoggiata da numerosi partiti di sinistra tra cui Idv, il Movimento Arancione e il PCI, che nel suo progetto annovera temi quali la legalità e la lotta alla mafia.
[ad]Novità anche sul fronte delle elezioni regionali: Pagella Politica sta ora monitorando tutti i candidati alla Regione Lombardia. Infatti, con Roberto Maroni già presente tra i “pagellati”, entrano a far parte dell’elenco Gabriele Albertini e Umberto Ambrosoli. Il primo è noto per essere stato sindaco di Milano per ben due mandati dal 1997 al 2006 in cui venne soprannominato “l’amministratore di condominio”. Attualmente è europarlamentare per il Partito Popolare Europeo e si candida come governatore della Regione con il sostegno di Monti, Fli, Italia Futura e Udc. Umberto Ambrosoli è invece nuovo in politica, essendosi dedicato all’attività di avvocato penalista e come membro nominato dalla Banca d’Italia nei comitati di sorveglianza di alcune società lombarde. E’ autore del libro “Qualunque cosa succeda” vincitore, tra gli altri, del premio Terzani, che racconta la storia del padre Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato nel 1979.
Poche ma variegate le dichiarazioni dei candidati, che sicuramente si stanno tenendo gli assi nella manica in attesa della fase conclusiva della campagna elettorale. Dell’ex sindaco di Milano sono state finora analizzate quattro dichiarazioni, con un bilancio non particolarmente eccellente. Al di là di un cartellino rosso su un tema banale come le dimensioni della Lombardia (a detta di Albertini equiparabili alla Svizzera), che lo pone in continuità con Formigoni il quale in precedenza aveva fatto una affermazione simile (ma non era venuto il momento di cambiare?), Albertini colleziona un Vero e due Nì. Promosso sui conti della sanità lombarda quando affronta il tema dei crediti della mobilità sanitaria. Meno preciso quando si tratta di ricordare il passato. Da un lato l’ex sindaco sminuisce quanto fatto dalla Moratti attribuendole erroneamente l’interruzione di una borsa di studio da lui istituita. Dall’altro, in un tentativo di elogiare quanto fatto dal Formigoni negli ultimi 17 anni Albertini si mostra un po’ approssimativo in particolare in materia di bilancio sanitario.
Due le dichiarazioni di Ambrosoli analizzate finora. Oltre ad una affermazione (leggermente imprecisa) sul PIL lombardo, Ambrosoli affronta un tema centrale della campagna elettorale lombarda, ovvero la proposta di legge della Lega per trattenere il 75% del gettito fiscale all’interno della Regione. Secondo Ambrosoli la Lega avrebbe presentato un progetto con gli stessi numeri nel 2007.
In realtà come emerge dall’analisi, l’affermazione è vera solo a metà. E’ vero infatti che la Lega aveva già avanzato idee di questo tipo, ma proposta di una legge attualmente presentata sembra infatti differire da quella del 2007-2008 in termini di numeri: non c’è infatti né nella versione finale della legge finale, né nei precedenti disegni di legge, alcun riferimento al 75% dell’attuale proposta di Maroni.
Questo è per ora il quadro ma siamo solo all’inizio. La campagna elettorale per i nostri candidati è ancora lunga e Pagella Politica continuerà a seguirli per assicurarsi che non raccontino troppe “panzane”.