Emg, Pd e Ingroia in affanno
Nell’ultimo giorno utile alla consegna delle liste, caratterizzato anche da avvenimenti grotteschi come il caso campano, analizziamo il consueto sondaggio del Lunedì realizzato da Emg per il Tg La 7 di Mentana.
[ad]Le notizie negative riguardano principalmente il centro-sinistra, considerato il calo di oltre mezzo punto che caratterizza il Partito Democratico. Per la formazione di Bersani si allontana il 34% circa raggiunto dal suo partito durante le primarie e le ragioni sono di vario tipo. In primo luogo esiste una ragione logica e matematica dovuta ai nuovi ingressi nel mercato elettorale di elettori, che si spostano dall’area del non voto verso la partecipazione; è del tutto evidente che molti di questi elettori sono elettori di destra che per molti mesi si sono rifugiati nell’astensionismo e che ora, alla luce dell’appuntamento elettorale, scelgono di schierarsi.
Aumentano quindi i propri consensi il Pdl (+ 0,6%) e la lista Monti (+ 0,3%), mentre non si registrano particolari cambiamenti nei partiti minori fatta eccezione per Ingroia che perde oltre mezzo punto rispetto all’ultima rilevazione. Torna a crescere, anche se di poco, il Movimento 5 Stelle che sembra aver arrestato la propria emorragia di voti, magari grazie anche all’avvio della campagna elettorale da parte di Grillo.
La campagna elettorale sarà quindi l’ultimo banco di prova dove i partiti cercheranno di recuperare consensi. Per il Pd, ad esempio, l’inizio delle “ostilità” elettorali potrebbe garantire quelle visibilità che è mancata (magari per per scelta) negli ultimi tempi.
La consegna definitiva delle liste apre quindi una nuova fase nuova, dove in quattro settimane il centro-sinistra cercherà “l’assalto al Senato” per vincere nelle regioni in bilico ed evitare il sostegno di Monti, mentre il Pdl e Berlusconi cercheranno semplicemente di colmare lo svantaggio il più possibile rispetto alla coalizione guidata da Bersani.
Ci saranno senz’altro altre battaglie “minori” che interesseranno, ad esempio tra Sel e la Lista Rivoluzione Civile, ma il cuore della partita pre-elettorale si gioca tra Monti e Bersani. I partiti minori e i loro voti, probabilmente conteranno nella fase post-elettore che potrebbe essere molto più lunga e complicata delle stesse elezioni.