AGCOM Dicembre 2012: netta risalita del PDL +27%
[ad]L’anno 2012 si era aperto con Monti unico e indiscusso protagonista: una classe politica messa all’angolo dalla caduta del Governo Berlusconi e dalla scelta del PD di non affrontare una nuova campagna elettorale si era rifugiata dietro le sottane del Professore in attesa di rifarsi una verginità.
Non è durata molto: tra scandali di ogni tipo già ad Aprile la Lega Nord dominava le testate telegiornalistiche, mentre le amministrative segnavano la ribalta del MoVimento 5 Stelle. Dopo questo spartiacque lo spazio istituzionale ha iniziato progressivamente a ridursi in favore di quello politico, che è diventato maggioritario già da luglio, mentre da settembre la sola maggioranza parlamentare formata da PD, PdL e Terzo Polo ha da sola costituito la maggioranza assoluta del tempo politico in TV.
Scendendo nel dettaglio dei vari schieramenti, non si notano particolari trend, solo picchi di presenza in corrispondenza di eventi mediatici particolarmente significativi (scandali Belsito, Formigoni e Polverini, primarie del centrosinistra, ritorno in TV di Berlusconi).
Dati AGCom 2012 aggregati per testata |
Altrettanto significativa è la tabella che riepiloga i dati annuali suddivisi per testata. Sono le formazioni maggiori, PdL innanzi a tutti, ad avere le maggiori discrepanze tra un telegiornale e l’altro, e nonostante questo le gerarchie individuate dai dati medi sono comunque piuttosto consolidate, con appena alcuni accenni di sorpassi e controsorpassi tra PdL, governo e Presidente del Consiglio nei differenti canali. Lo spazio ai due partiti maggiori si attesta intorno al 30% del tempo complessivo, nettamente la maggioranza assoluta se si espungono dal conteggio i tempi dedicati alle istituzioni.
Dati AGCom 2012 aggregati per testata / Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2012 aggregati per mese / area politico-culturale |
I grafici che mostrano i dati annuai divisi per testata evidenziano alcuni andamenti generalizzati che riguardano tutti i TG del Paese, all’interno dei quali poi emergono peculiarità caratteristiche di ciascuna testata.
In primo luogo, TG1, TG2 e SkyTG24 si propongono come le testate maggiormente filogovernative, quelle per cui la quota dedicata alle istituzioni supera il 50% del tempo complessivo.
All’estremità opposta della forbice TG4 e Studio Aperto, che invece consegnano alle forze di maggioranza la maggior parte del tempo.
Per quanto concerne invece lo spaccato del tempo più prettamente politico, il centrodestra risulta maggioritario in tutti i canali ad eccezione ddi Rainews, dove è invece il centrosinistra a prevalere. In termini percentuali, il distacco tra le due coalizioni principali si attesta intorno al 3%, traducibile in una sessantina di ore in termini assoluti. Uno squilibrio certamente inferiore agli anni precedenti ma pur sempre molto rilevante. Entrando nel dettaglio dei singoli canali, quelli maggiormente equilibrati risultano essere TG1 e TG2, mentre le maggiori differenze tra le coalizioni sono sui canali Mediaset, dove il centrodestra si accaparra oltre il 20% in più del centrosinistra.
Si ripresenta quindi la dicotomia tra l’informazione RAI e quella Mediaset, con i canali targati Telecom Italia più vicini al secondo modello che al primo. Il sistema televisivo italiano si rivela una volta di più squilibrato verso una sola parte politica, rendendo quantomai viva e attuale l’esigenza di una legge ben congegnata che regoli il conflitto di interessi e salvaguardi l’equilibrio dei mezzi di informazione.