La pubblicazione da parte dell’AGCom dei dati relativi al pluralismo politico-istituzionale di dicembre 2012 consente, oltre che di tirare le somme sull’anno appena trascorso, di iniziare ad affrontare il periodo di campagna elettorale, quando i temi di aderenza alla par condicio diventano per ovvie ragioni ancora più rilevanti. Il mese di dicembre è stato altamente intenso dal punto di vista politico: si è aperto con il ballottaggio delle primarie PD, è proseguito con la caduta del Governo Monti a causa della defezione del PdL e con l’inizio dell’invasione mediatica da parte di Berlusconi, e si è concluso ancora con il PD protagonista grazie alla primarie per la scelta dei candidati al Parlamento.
[ad] A fronte di un periodo così ricco di eventi, secondo quanto riportano i report dell’AGCom (Parte I e Parte II), le ore di informazione politica complessiva sono state 377, un valore molto alto, ma curiosamente non il più alto dell’anno, che resta appannaggio del mese di ottobre. Come dire: gli scandali di Lazio e Lombardia battono l’inizio della campagna elettorale.
A livello annuale, le ore di informazione politica sono state invece 3.220, con una media di circa 268 ore al mese. Il calcolo è falsato dal fatto che a partire dal mese di marzo sono stati nuovi canali televisivi e nuove testate nella rilevazione, rendendo del tutto fuori luogo analisi statistiche di sorta sul tempo che i telegiornali hanno dedicato alla politica.
Ciò che è comunque evidente è che i veri picchi dell’informazione si sono avuti nella seconda parte dell’anno, in concomitanza tanto con gli scandali che hanno travolto Formigoni e Polverini (e che hanno totalizzato tempi da far impallidire lo scandalo leghista di inizio anno) quanto con la caduta del governo e l’inizio della campagna elettorale.
Malgrado le alleanze elettorali che hanno contraddistinto il periodo dell’esecutivo Monti siano ormai superate dalle coalizioni delineatesi con l’apertura della campagna elettorale, per favorire il confronto con i precedenti mesi dell’anno verranno mantenute nell’analisi le distribuzioni dei partiti secondo quanto fatto durante l’anno. Dal mese di gennaio 2013 saranno invece adottati criteri di assegnazioni più aderenti all’attuale scenario politico.
I dati complessivi del 2012 sono reperibili a questo link.
Dati AGCom dicembre 2012 |
Il dato “forte” del mese di dicembre è indubbiamente la netta risalita del PdL, che con il 27% – un valore più in linea con i tempi del Governo Berlusconi che di quelli del Governo Monti – ottiene la sua terza prestazione dell’anno ma sicuramente la prima legata alle vicende politiche e non a quelle giudiziarie. Cala contestualmente il PD, su valori comunque piuttosto alti, e risale in cattedra anche Monti, dopo una serie di mesi caratterizzati da una progressiva marginalizzazione dalla scena pubblica.
Dati AGCom dicembre 2012 aggregati per Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
La peculiare situazione di Mario Monti – Presidente del Consiglio senza un vero partito alle spalle e candidato alla riconferma alle prossime elezioni – consente di analizzare i tempi considerati “istituzionali” come veri e propri tempi politici legati all’attività elettorale del premier.
Come si può vedere l’opposizione, formata dai partiti minori che oggi militano nelle principali coalizioni, è ridotta letteralmente all’osso, con il valore più basso di tutto il 2012, segno della marginalizzazione di tali formazioni in questo inizio di campagna elettorale. Il dato è particolarmente importante per la Lega Nord, in quel periodo ancora non legata a doppio filo al PdL: il tira e molla tra Maroni e Berlusconi, in ultima analisi, non sembra aver appassionato così tanto i telegiornali.
In calo anche il tempo istituzionale, da intendersi – grossolanamente – come tempo dedicato a Monti: con il secondo valore più basso del 2012, il Presidente del Consiglio appare afasico e schiacciato dalla preponderanza mediatica dei partiti di maggioranza, PdL e PD. Proprio la maggioranza parlamentare, con poco meno del 56%, ottiene il risultato più alto da inizio anno, segno della ritrovata vitalità del sistema partitico nazionale che sempre si accompagna a nuove elezioni, ma segno anche di un ritrovato coraggio dopo la lunga subordinazione all’esecutivo di Monti della prima parte dell’anno.
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Nel corso del mese di dicembre, le testate più vicine a Monti sono state TG1 e Rainews, quelle più generose con la maggioranza Studio Aperto e TG4, mentre infine quelle che hanno fornito maggiore spazio all’opposizione si sono rivelate MTVFlash e Rainews24.
Dati AGCom dicembre 2012 aggregati per area politico-culturale |
[ad]Esaminando invece l’istogramma dei dati raggruppati per area politica, emerge appieno come lo strapotere della maggioranza sia da considerare come strapotere PdL. Berlusconi torna in TV e la quota del suo partito si impenna, raggiungendo valori altissimi a discapito sostanzialmente del PD, mentre le formazioni minori appaiono tutte stabili, con variazioni inferiori al punto percentuale.
Il dato evidenzia appieno la forza mediatica del Cavaliere: il suo ritorno, ben più che la fiducia tolta a Monti, è stato infatti in grado di scalzare dalla testa dell’interesse mediatico le primarie per la leadership del centrosinistra, e a far passare quasi inosservate quelle destinate alla scelta dei parlamentari.
Esaminando il dettaglio per testata, emerge come il centrodestra abbia letteralmente spopolato su TG5 e Studio Aperto (e sulle reti Mediaset in generale) superando la maggioranza assoluta del tempo politico. Il centrosinistra al contrario ottiene i suoi migliori risultati su TG4 (a sorpresa) e TG3, mentre il centro montiano ha le sue roccaforti in TG1 e TG2.
Dati AGCom 2012 aggregati per mese |
Passando infine ai dati evolutivi per anno, emergono appena quattro elementi in doppia cifra: PdL, Presidente del Consiglio, Governo e PD. Non è possibile per nessun elemento individuare dei trend di lunga durata, solo oscillazioni legate ai principali eventi politici intercorsi durante l’anno. Tra le formazioni minori spicca il dato della Lega Nord, per il solo mese di aprile è diventata formazione principale del Paese a causa dello scandalo Belsito.
A livello di curiosità, è interessante osservare che su dodici mesi per sei è stato maggioritario il Presidente del Consiglio, per uno il Governo, per uno la Lega Nord, per tre il PdL e per uno il PD.
Dati AGCom 2012 aggregati per mese / Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2012 aggregati per mese / area politico-culturale |
I grafici che mostrano l’andamento mensile della distribuzione dei tempi televisivi mostrano alcuni elementi salienti.
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[ad]L’anno 2012 si era aperto con Monti unico e indiscusso protagonista: una classe politica messa all’angolo dalla caduta del Governo Berlusconi e dalla scelta del PD di non affrontare una nuova campagna elettorale si era rifugiata dietro le sottane del Professore in attesa di rifarsi una verginità.
Non è durata molto: tra scandali di ogni tipo già ad Aprile la Lega Nord dominava le testate telegiornalistiche, mentre le amministrative segnavano la ribalta del MoVimento 5 Stelle. Dopo questo spartiacque lo spazio istituzionale ha iniziato progressivamente a ridursi in favore di quello politico, che è diventato maggioritario già da luglio, mentre da settembre la sola maggioranza parlamentare formata da PD, PdL e Terzo Polo ha da sola costituito la maggioranza assoluta del tempo politico in TV.
Scendendo nel dettaglio dei vari schieramenti, non si notano particolari trend, solo picchi di presenza in corrispondenza di eventi mediatici particolarmente significativi (scandali Belsito, Formigoni e Polverini, primarie del centrosinistra, ritorno in TV di Berlusconi).
Dati AGCom 2012 aggregati per testata |
Altrettanto significativa è la tabella che riepiloga i dati annuali suddivisi per testata. Sono le formazioni maggiori, PdL innanzi a tutti, ad avere le maggiori discrepanze tra un telegiornale e l’altro, e nonostante questo le gerarchie individuate dai dati medi sono comunque piuttosto consolidate, con appena alcuni accenni di sorpassi e controsorpassi tra PdL, governo e Presidente del Consiglio nei differenti canali. Lo spazio ai due partiti maggiori si attesta intorno al 30% del tempo complessivo, nettamente la maggioranza assoluta se si espungono dal conteggio i tempi dedicati alle istituzioni.
Dati AGCom 2012 aggregati per testata / Istituzioni – Maggioranza – Opposizione |
Dati AGCom 2012 aggregati per mese / area politico-culturale |
I grafici che mostrano i dati annuai divisi per testata evidenziano alcuni andamenti generalizzati che riguardano tutti i TG del Paese, all’interno dei quali poi emergono peculiarità caratteristiche di ciascuna testata.
In primo luogo, TG1, TG2 e SkyTG24 si propongono come le testate maggiormente filogovernative, quelle per cui la quota dedicata alle istituzioni supera il 50% del tempo complessivo.
All’estremità opposta della forbice TG4 e Studio Aperto, che invece consegnano alle forze di maggioranza la maggior parte del tempo.
Per quanto concerne invece lo spaccato del tempo più prettamente politico, il centrodestra risulta maggioritario in tutti i canali ad eccezione ddi Rainews, dove è invece il centrosinistra a prevalere. In termini percentuali, il distacco tra le due coalizioni principali si attesta intorno al 3%, traducibile in una sessantina di ore in termini assoluti. Uno squilibrio certamente inferiore agli anni precedenti ma pur sempre molto rilevante. Entrando nel dettaglio dei singoli canali, quelli maggiormente equilibrati risultano essere TG1 e TG2, mentre le maggiori differenze tra le coalizioni sono sui canali Mediaset, dove il centrodestra si accaparra oltre il 20% in più del centrosinistra.
Si ripresenta quindi la dicotomia tra l’informazione RAI e quella Mediaset, con i canali targati Telecom Italia più vicini al secondo modello che al primo. Il sistema televisivo italiano si rivela una volta di più squilibrato verso una sola parte politica, rendendo quantomai viva e attuale l’esigenza di una legge ben congegnata che regoli il conflitto di interessi e salvaguardi l’equilibrio dei mezzi di informazione.