Le elezioni presidenziali nello stato parzialmente riconosciuto dell’Abkhazia si sono concluse, come prospettato dai sondaggi della vigilia, con la vittoria del leader dell’opposizione di centro-destra Aslan Bzhania.
Bzhania, 56enne deputato e generale in pensione, ha infatti ottenuto, secondo la commissione elettorale, il 56,85% dei voti già al primo turno del 22 Marzo, rendendo così di fatto non necessario alcun ballottaggio come previsto dalla legge elettorale vigente.
Tra i suoi sfidanti Adgur Ardzinba, Vice-Premier del Governo dell’Abkhazia e Ministro dell’Economia, ha ricevuto il 35,42% mentre l’ex Ministro degli Interni Leonid Dziapshpa appena il 2,22%.
Non aveva preso parte alle elezioni invece il nazionalista Raul Khajimba, vincitore delle discusse elezioni dello scorso settembre, successivamente annullate dalla Suprema Corte del paese, e dimessosi lo scorso gennaio in seguito ad enormi proteste di piazza con i manifestanti che hanno addirittura hanno preso d’assalto il suo ufficio, accusandolo di aver truccato le elezioni presidenziali.
È arrivata anche la reazione della Georgia, che di fatto riconosce l’Abkhazia come parte del suo territorio, che per bocca del suo Ministro degli Esteri afferma che queste elezioni “contraddicono pienamente le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale e violano la sovranità della Georgia”.