Sondaggi elettorali: i flussi di voto secondo Ispo

Pubblicato il 27 Gennaio 2013 alle 17:56 Autore: Giuseppe Martelli

Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale si intensifica l’attività degli istituti demoscopici e le sorprese non mancano. Secondo il sondaggio Ispo la situazione globale non appare mutata nelle ultime settimane: il centro-sinistra si conferma in netto vantaggio, mentre rimane il bilico la situazione al Senato dove, come noto, il risultato si deciderà nelle regioni in bilico. La lista Monti e il Movimento 5 Stelle rimangono molto vicini mentre Ingroia si attesta sopra la soglia di sbarramento del 4%.

Analizzando il dato del sondaggio Ispo nel particolare rileviamo elementi di discontinuità rispetto agli ultimi giorni del 2012. In particolare si registra una leggera, ma costante, flessione del Pd, che rimane sopra il 30% anche se di poco. Una flessione che interessa anche l’alleato Sel.

[ad]Il Pdl invece, dopo un poderoso recupero realizzato nelle prime due settimane dell’ anno, ritorna sotto il 20%. Il calo nei sondaggi elettorali inoltre, nell’area del centro-destra, riguarda anche la Lega Nord che, seppur di poco, appare in trend negativo da qualche settimana.

L’inizio del nuovo anno ha rappresentato un passaggio cruciale anche per Monti e Grillo. Il Professore appena “salito” in campo si è imposto come socio di maggioranza del nuovo Centro con una percentuale vicina al 10% mentre Grillo ha avuto un crollo verticale tra Dicembre 2012 e Gennaio 2013, ma sembra ormai stabile intorno al 13%.

Con il progressivo restringimento dell’area del “non voto” si potrà assistere ad ulteriori cambiamenti dello scenario, sopratutto per quello che riguarda gli spostamenti dell’elettorato all’interno delle coalizioni.

Risultano interessanti anche le analisi dei flussi dei principali partiti tra queste elezioni e quelle del 2008. Si notano in primo luogo la perdita netta del Pdl di oltre il 60% del proprio elettorato del 2008, prevalentemente verso l’astensione, verso Monti (il cui elettorato attuale è costituito per il 40% proprio da ex pidiellini) e verso il M5S (anch’esso costituito per il 28% da ex elettori Pdl e per il 24,4% da ex elettori Pd, e per il 30% da astenuti). Anche la Lega Nord ha perso quasi la metà del proprio elettorato, principalmente verso l’astensionismo. Il Pd mantiene invece i due terzi della propria base elettorale, lasciando solo il 4% alla formazione di Monti.