Si chiama Gianni Bottalico il tredicesimo presidente nazionale delle Acli: Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani. Bottalico è stato eletto nel corso del consiglio nazionale delle Acli tenutosi sabato scorso a Roma. Contro i pronostici della vigilia che vedevano favorito il pugliese Gianluca Budano, Bottalico succede al piemontese Andrea Olivero. Quest’ultimo si è dimesso da poco in ragione del suo impegno politico a sostegno di Mario Monti e della sua lista.
[ad]Bottalico è nato a Bari 58 anni fa. Vive a Seregno in Brianza. Dal 2004 al 2012 è stato presidente delle Acli provinciali di Milano, Monza e Brianza. Anni in cui ha collaborato con il cardinale Dionigi Tettamanzi per il progetto del Fondo diocesano di solidarietà per le famiglie colpite dalla crisi e dalla disoccupazione. Della struttura delle Acli Bottalico è anche dipendente.
Nell’intervento da neoeletto presidente ha rivendicato l’autonomia delle Acli: «staremo anche nella bufera politica di questi giorni rivendicando la nostra autonomia e il nostro pluralismo». Per resistere alla bufera politica, per Bottalico, serve un saldo timone. Questo significa – ha aggiunto – fare delle scelte di responsabilità più che di protagonismo. Con riferimento critico alle dimissioni anticipate del suo predecessore.
Autonomia e pluralismo. Comunità e lavoro. Saranno queste le parole chiave della presidenza di Bottalico. La galassia Acli conta un milione di iscritti e tre milioni di cittadini assistiti dai tanti servizi offerti dalle Acli. Tornando al rapporto con la politica anche in questa tornata, come già successo in passato, sono diversi i dirigenti Acli in corsa per un seggio parlamentare. Candidati con la Lista Monti, come con Futuro e Libertà o col Partito Democratico. L’obiettivo principale delle organizzazioni del Terzo settore resta il presidio della politica. A favore delle istanze dei loro associati. Nel caso delle Acli si fa riferimento ad una struttura molto capillare. I principali settori di riferimento sono la tutela e la promozione dei diritti sociali e della cittadinanza attiva, l’assistenza fiscale e previdenziale, la formazione professionale, il sostegno agli agricoltori, l’animazione culturale e sportiva, il turismo sociale, la promozione della donna, dei giovani e degli anziani, l’impegno per gli immigrati e per la pace. Oltre che in Italia, le Acli sono presenti in 30 Paesi nel mondo.