Ieri sera Beppe Severgnini è stato ospite di Daria Bignardi alle “Invasioni Barbariche” in onda su La7. Per la prima volta ha parlato della proposta ricevuta dai vertici del Partito Democratico di presentarsi come capolista in Lombardia.
[ad]Ha spiegato i motivi per cui ha deciso di non accettare e offerto giudizi netti sulla campagna elettorale in corso. Severgnini è tra i giornalisti di punta del Corriere della Sera. Gestisce Italians, uno dei principali forum giornalistici italiani: punto di riferimento di molti italiani all’estero. Severgnini è un buon conoscitore e frequentatore della Rete. E ha imparato a conoscere l’Italia girando molto all’estero. Da giornalista interagisce molto con i suoi lettori anche grazie ad alcune delle sue rubriche.
A confronto con Daria Bignardi ha spiegato i motivi per cui ha declinato la proposta del Partito Democratico. Insieme alle ragioni familiari ha citato la Rete. Spiegando di aver valutato la proposta con l’ausilio di Twitter e delle risposte dei suoi followers. Ha seguito l’indicazione di chi gli ha consigliato di continuare a fare il suo mestiere di giornalista. In particolare a spingerlo a restare in via Solferino sono state le donne. Ed all’istinto delle donne Severgnini si è voluto affidare. Convinto com’è che il passaggio dal giornalismo alla politica può essere di sola andata.
La stessa regola dei giornalisti dovrebbero seguirla, secondo Severgnini, i magistrati. Ha criticato quei magistrati passati in breve tempo dalla magistratura alla politica. Per Severgnini “la magistratura è un sacerdozio”. Ritiene necessario che debba esserci un periodo minimo da far intercorrere tra l’esercizio del magistrato e l’impegno politico. Ha criticato il ridondante utilizzo della definizione di “società civile” che trova irritante.
Ritiene che l’Italia sia un Paese dalla memoria troppo corta. Più che di un “comandante in capo”, espressione tipica degli Stati Uniti dove Severgnini è di casa, vede l’Italia e gli Italiani alla ricerca di un “illusionista in capo”. Si è detto dispiaciuto della decisione di Monti di correre per le politiche. Per Severgnini Monti sarebbe stato di sicuro il prossimo Presidente della Repubblica.