Oltre all’indubbio interesse che la Lombardia suscita rispetto all’esito delle competizione per il Senato, non possiamo dimenticare la Campania, che risulterà fondamentale nel determinare l’esito finale delle elezioni. Osservano le rilevazioni demoscopiche notiamo che un sondaggio elettorale di Ipsos aveva stimato un 11,7% per gli “arancioni” di Ingroia-De Magistris.
[ad]Un simile risultato porterebbe la lista capeggiata da Ingroia alla conquista di 2 dei 29 seggi in palio nella regione Campania per il Senato. Ma in base ad altri sondaggi successivi, come quello svolto da IPR Marketing pubblicato il 21, Rivoluzione civile non raggiungerebbe la soglia dell’8%, necessaria per la conquista dei seggi.
Per quanto riguarda le “terze forze” sembrerebbe indubbia la conquista di seggi da parte del Movimento cinque stelle, con una media dell’11,6% (12,1%, ISPO del 21/01 12,4%, Euromedia Research del 16/01 10,3%), e della lista Con Monti per l’Italia, con una media del 14,5% (Ispo 14,5%, IPR Marketing del 21/01 17%, Euromedia 12,8%).
Infine il centrosinistra di Bersani è dato vincente da tutti i sondaggi elettorali sulla coalizione di centrodestra guidata da Berlusconi, ma con margini piccoli e differenti (media 3,2%). Sembra che il centrodestra stia recuperando consensi in Campania, come si può vedere dal confronto dei sondaggi del 21 gennaio condotti da ISPO e IPR Marketing, che vedevano la coalizione di Bersani in vantaggio di poco più di 4 punti percentuali su quella di Berlusconi.
Stando all’ultimo sondaggio elettorale pubblicato (28 gennaio), Tecné per Tg Sky 24, la distanza tra centrosinistra e centrodestra aumenterebbe a 4,2% (32,3% contro 28,1%), il M5S salirebbe sul podio al terzo posto con il 15,3%, conquistando 3 seggi, a scapito della lista Con Monti per l’Italia, che con il 15,2% si aggiudicherebbe 2 seggi dei 29 in palio. Per concludere, Rivoluzione civile non avrebbe possibilità di accedere al riparto dei seggi nella regione Campania (6,7%). Da non sottovalutare è il dato “incerti” pari, secondo Tecnè, al 45,6%. Molti di questi, nelle prossime settimane, orienteranno il loro voto verso una delle coalizioni o liste in competizione, mutando le sorti dei numerosissimi nuovi sondaggi che verranno fatti da qui al 9 febbraio.
di Camilla Ferrandi