Partiamo dai numeri. Secondo un sondaggio di IPR Marketing diffuso ieri durante la trasmissione tv Piazza Pulita, con ospite Bersani, secondo sei elettori su dieci del Partito Democratico in caso di pareggio al Senato l’ipotesi da prediligere sarebbe l’alleanza con Monti e la sua coalizione.
[ad]Solo per il 36% degli intervistati, tra gli elettori del Partito Democratico, Bersani dovrebbe seguire la strada del ritorno alle urne. Il 3% non ha un’opinione a riguardo. Guardando questi numeri sembra che l’elettorato democratico abbia le idee molto chiare.
Molti commentatori politici circa una collaborazione tra Bersani e Monti obiettano che a quel punto i problemi sorgerebbero con Vendola ed il gruppo di deputati eletti con il Pd contrari alla linea del rigore di cui Monti è stato promotore.
Oggi Bersani da Berlino è tornato a parlare della possibilità di una collaborazione con Monti. Il quale ha prontamente risposto dicendosi disposto a collaborare con chi vuole le riforme. C’è da ricordare tra i due non siano comunque mancate nelle settimane precedenti reciproche stoccate. Soprattutto da parte del Presidente del Consiglio in carica verso il segretario Bersani. Monti in particolare ha criticato l’influenza delle posizioni “conservatrici” di Cgil e Vendola sul tema del lavoro all’interno della coalizione Italia Bene Comune. Bersani ha sempre risposto con fermezza. Spiegando che nella coalizione di centrosinistra prevarrà la necessità di una sintesi.
I toni tra Bersani e Monti potrebbero essere tornati più distesi anche a fronte dell’avanzata di Berlusconi. Le sue proposte di rimborso Imu e condono tombale, criticato anche dai suoi alleati della Lega, possono aver avuto come effetto la ritrovata e comune necessità di recuperare posizioni dialoganti. Pur nella diversità imposta dal rappresentare coalizioni diverse ed in competizione tra loro.
Bersani intende avversare berlusconismo e leghismo. Così posto il ragionamento non escluderebbe a priori neanche Ingroia. Bersani ha sempre detto che quandanche dalle urne dovesse ricevere la maggioranza parlamentare sia alla Camera che al Senato proverebbe sempre a muoversi in un’ottica di allargamento. Ma i suoi elettori per ora preferiscono l’alleanza col centro di Monti.