Nichi Vendola ha dichiarato: “Occupazione al Sud. Dal 2005 al 2012 nel Sud di Italia l’occupazione è crollata di tre punti percentuali; in Puglia è salita di 4,4 punti percentuali.
[ad]L’ultimo trimestre dell’Istat ci dice più 22mila occupati mentre in diverse Regioni del Nord c’è il segno meno. Disoccupazione giovanile: in Italia è aumentata del 5%, in Puglia è diminuita del 2,2%”. Pagella Politica ha effettuato il fact checking della dichiarazione di Vendola e si è espressa con un “Nì”.
A Ballarò, Vendola sostiene che il trend occupazionale pugliese, negli ultimi otto anni, sia in netta controtendenza rispetto ai dati del resto del Sud e dell’Italia intera. Una realtà apparentemente idilliaca, dipinta dal contendente Alfano come un “Eden” irreale.
Sarà corretto?
Partiamo dal dato sull’occupazione complessiva. Usando il database I.stat* dell’Istat e confrontando il tasso di occupazione nel 2005 con quello nel terzo trimestre 2012 i numeri non sono precisamente quelli citati da Vendola. Secondo l’Istat il tasso di occupazione nel Mezzogiorno (escludendo le isole, quindi) è calato da 45,8% a 44%, mentre in Puglia è aumentato dal 44,4% al 45,7%. Certo, l’andamento è coerente rispetto a quanto citato da Vendola, ma le variazioni sono comunque più ridotte.
Analizzando il numero di occupati piuttosto che il tasso, invece, abbiamo prodotto il grafico. Il trend si avvicina alla realtà descritta da Vendola, ma non combacia alla perfezione. Il tasso di occupazione pugliese sarebbe cresciuto del 3% (invece che del 4,4% menzionato da Vendola), di fronte ad un decremento del 2,8% nel Mezzogiorno e del 3,2% e nell’intero Sud Italia (trend decisamente più vicino al -3% citato dal leader di Sel). I numeri di Vendola, per questa prima parte della dichiarazione, appaiono un po’ imprecisi, ma indicano un trend coerente con il discorso, il che evita di diffondere messaggi fuorvianti.
La seconda parte della dichiarazione di Vendola è precisissima. L’ultimo rapporto “Flash Istat” sugli occupati e disoccupati in Italia, pubblicato il 30 novembre 2012, conferma l’aumento da 1.237.000 a 1.258.000 occupati anno-su-anno, una variazione pari a +21mila. E’ vero inoltre che “in diverse Regioni del Nord c’è il segno meno”: si riscontrano contrazioni nel numero di occupati in Veneto (-8mila), Emilia Romagna (-4mila), Liguria (-3mila), Piemonte e Friuli Venezia Giulia (entrambi -1.000 unità circa).
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[ad]Passiamo ora al dato sulla disoccupazione giovanile. Purtroppo qui Vendola non cita il contesto temporale di riferimento, quindi ci avvaliamo degli ultimi dati disponibili sulla disoccupazione per la fascia d’età 15-24 per entrambe le realtà. Mentre a livello nazionale l’Istat ha già pubblicato i dati sulla disoccupazione giovanile fino al terzo trimestre 2012, a livello regionale si ferma al dato 2011, costringendoci ad esercitare un confronto limitato al periodo 2005-2011, utilizzando il database I.stat sul lavoro*.
In questo periodo, a livello nazionale, la disoccupazione giovanile è passata dal 24,0 al 29,1%. Un aumento in linea con il 5% citato da Vendola. Non riscontriamo la stessa precisione per quanto riguarda la disoccupazione giovanile in Puglia, la quale registra un aumento dell’1,7% nello stesso periodo. Riteniamo che Vendola possa essere scivolato sull’andamento, e che avesse in realtà voluto dire “in Puglia è aumentata del 2,2%”. Certo, una crescita inferiore alla media nazionale, ma certamente non una diminuzione, ed in ogni caso un dato non coerente con quanto menzionato dal leader di Sel.
Non crediamo, tra l’altro, che il presidente della regione Puglia stesse citando dati Istat aggiornati al 2012 e non pubblicati, sia perché un decremento della disoccupazione giovanile pugliese sarebbe in assoluta controtendenza rispetto alla triste realtà nazionale, sia perché tra il 2005 e il terzo trimestre del 2012, in tutta Italia, il tasso di disoccupazione giovanile ha registrato un incremento dell’8%, numeri ben distanti da quelli cui fa riferimento Vendola nell’ultima frase.
Mentre le prime imprecisioni avrebbero comunque permesso a Vendola di arrivare ad un “C’eri quasi” – e senza voler nulla togliere a numeri comunque relativamente positivi – la dichiarazione in apparenza falsa sull’andamento della disoccupazione giovanile (in chiara controtendenza rispetto all’aumento sbandierato in trasmissione) fa retrocedere la dichiarazione complessiva ad un “Nì”.
*Purtroppo il database Istat non concede di creare un collegamento diretto con la tabella. Per visionare i dati, seguite la seguente procedura:
1) Scorrere lungo la colonna a sinistra della tabella fino a “Lavoro”,
2) “Disoccupazione”,
3) “Tasso di disoccupazione”,
4) “Tasso di disoccupazione – Livello regionale”,
5) Selezionare le fasce di età di interesse nel menu a tendina (“15-24”) e deselezionare tutte le regioni oltre la Puglia (Link “Territorio” in rosso sopra la tabella).
Se vuoi leggere tutti i fact checking sulle dichiarazioni di Nichi Vendola visita il suo profilo sul sito di Pagella Politica.