Oggi, ancora una volta, Monti ha sentito la necessità di specificare la sua contrarietà al voto disgiunto. Il riferimento è alla Lombardia dove, con le politiche, ci sarà il voto per le elezioni regionali. A contendersi la carica di Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli.
[ad]Per la stessa carica concorre, per la coalizione centrista, Gabriele Albertini. Come testimoniato dallo speciale “Risiko Regioni” di Termometro Politico la Lombardia è una delle regioni dove tra il candidato leghista del centrodestra ed il candidato civico del centrosinistra la differenza nei sondaggi è così bassa da ritenere la sfida ancora aperta. Come si vede dal nostro ultimo articolo sull’argomento la differenza è inferiore al 2%.
Tutto questo potrebbe mandare in tilt la coalizione di Mario Monti. Perché?
Perché una percentuale alta di voti per Gabriele Albertini (testato nei sondaggi intorno al 10%) ed un’affermazione in Lombardia della coalizione di centro rischiano di consegnare la vittoria a Roberto Maroni. Ed il premio di maggioranza per il Senato al centrodestra.
Soprattutto per evitare la prima ipotesi si è fatta sempre più insistente nei giorni scorsi la voce che alcuni dei candidati schierati nelle liste a sostegno di Gabriele Albertini quale candidato presidente della Lombardia possano aver deciso di virare verso un silenzioso sostegno al candidato presidente del centrosinistra Umberto Ambrosoli.
Sono di questo avviso anche esponenti di peso dell’ala centrista. Tra questi Lorenzo Dellai, già Presidente della Provincia Autonoma di Trento. Gregorio Gitti, professore dell’Università di Milano oltre che genero del banchiere Giovanni Bazoli. E Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Secondo Pietro Ichino “Albertini e Ambrosoli rappresentano due aspetti e due tendenze di una stessa società civile ambrosiana, onesta. laboriosa, europeista”. Per sapere cosa pensano gli elettori lombardi bisognerà attendere ancora due settimane.