Silvio Berlusconi, ospite ad Unomattina, sfodera uno dei suoi cavalli di battaglia di questa campagna elettorale: “Gli italiani non devono preoccuparsi dello spread perché è la differenza tra quello che deve pagare la Banca d’Italia su titoli di prima emissione e quello che paga la banca tedesca, e non ce ne può importare di meno“. Una teoria più volte criticata dal premier dimissionario Mario Monti che invece considera lo spread un indice d’allarme cui prestare molta attenzione. Il Cavaliere poi ritorna sulla sua proposta di “condono tombale” già bocciata dagli alleati della Lega. “Il condono? Fa pagare le tasse a chi non le aveva pagate costringono quelle persone a diventare dei contribuenti da quel momento in poi”.
[ad]Berlusconi non ci sta ad essere ritratto come il protettore degli evasori: “La lotta all’evasione noi l’abbiamo raddoppiata già dal 2008, e nel 2011 abbiamo ottenuto 12,7 miliardi, il governo dei tecnici ha fatto meno bene di noi, si è fermato a 12 miliardi, e utilizzando metodi che hanno danneggiato le imprese”. Per l’ex premier una manovra aggiuntiva non serve: “Abbiamo per molti mesi studiato la situazione dei conti pubblici e delle nostre spese c’è assolutamente bisogno di abbassare le tasse per uscire da una recessione che ci attanaglia e che è colpa di questo governo tecnico che in 13 mesi è riuscito a fare cose incredibili”. Infine il Cavaliere riserva un attacco al vetriolo al Festival di Sanremo, considerato dal Pdl, un remake della Festa dell’Unità che andava assolutamente spostato. “”Se il festival di Sanremo diventa la festa dell’Unità credo che il 50% degli italiani non pagherà il canone“.