Dal Blog: In quale partito ti riconosci?
In quale partito ti riconosci?
Pochi giorni alle elezioni e noi poveri elettori dobbiamo districarci tra tanti simboli. Dai mediocri ai rompicoglioni, dai soliti idioti ai codardi, ai perdigiorno da bar, ai viziati… qual è il partito che ci assomiglia di più? La democrazia richiede un minimo di partecipazione e quel minimo è dare il nostro voto. Quindi esercitiamolo mandando in parlamento qualcuno che se non farà i nostri interessi almeno ci assomigli.
Il partito dei mediocri
Il partito dei mediocri è il partito di chi si accontenta. In un pessimo panorama si accontenta di essere meno peggio degli altri. È educato e istruito il mediocre, ha studiato e ora fa il suo dovere, fa tutto quello che ci si aspetta da lui. Però ha una gran paura di non essere all’altezza perciò si ferma al compitino.
[ad]E’ talmente consapevole di essere mediocre che prima di prendere una decisione si arrovella tra mille dubbi e alla fine non propone mai niente di suo per timore di essere ritenuto supponente o non all’altezza. È molto bravo a giudicare le idee degli altri ed è pronto a sottolinearne gli errori, ma da solo non saprebbe quale strada prendere perché se ha un’idea brillante se la tiene per sé tanto arriverebbe un altro mediocre a dire che l’idea del primo non potrebbe funzionare. I mediocri sono probabilmente la maggioranza, ma non lo ammetteranno mai: chi ammetterebbe di essere un mediocre?
Il partito dei (presunti) diritti
Quando ci sono dei diritti da difendere loro sono sempre in prima fila e sono sempre entusiasti di partecipare a tutte le battaglie per i (presunti) diritti dei (presunti) più deboli. Conoscono bene la storia e la teoria e sono pronti a sostenere interminabili (e inconcludenti) discussioni sui temi più disparati. Sono fortissimi soprattutto sui diritti dei lavoratori, delle minoranze e dell’ambiente non riuscendo più a distinguere tra sfruttati e assenteisti, tra minoranze e interessi particolari, tra difesa del territorio e arretratezza. Sono così prevedibili che le loro risposte sembrano estratte da un” generatore automatico di risposte del partito dei diritti”. Spesso poi sono talmente presi dalla difesa dei diritti che capita che si dimentichino dei doveri così le loro ragioni finiscono in un calderone di buoni propositi e cause indifendibili. In Italia avevano una buona tradizione ma oggi vivono soprattutto di nostalgie del passato così gli altri, anche quando vorrebbero riconoscere le loro ragioni, preferiscono prendersi beffe di questi facili bersagli.
Il partito dei soliti idioti
No non c’entrano Biggio e Mandelli, anzi un po’ sì, perché in effetti i membri di questo partito sembrano usciti dai peggiori sketch della coppia di comici di MTV. Questo infatti è il partito dei soliti cialtroni che con le solite facce, la solita volgarità, il solito disprezzo per la verità si presentano con le solite promesse di soluzioni facili a problemi seri. Poco importa se quei problemi li hanno creati loro e hanno già ampiamente dimostrato la loro inadeguatezza perché con un “vaffanculo”, un“non capite un cazzo”, un “non rompete i coglioni”, un “viva la figa” la butteranno in caciara e cazzo gliene frega a loro tanto sono i più furbi e in qualche modo se la cavano sempre. Incapaci di assumersi le proprie responsabilità saranno sempre in grado di dare la colpa a qualcun altro, rimangiarsi la parola, ribaltare il tavolo nel momento delle difficoltà. Da quasi 20 anni il partito dei soliti idioti è in primo partito ed è normale perché l’italiano è un po’ così: un cazzone che preferisce non pensare ai problemi cercando di scaricarli sugli altri per spassarsela, come se non ci fosse un domani dimenticandosi di quello che è successo ieri. I soliti idioti hanno governato per 10 degli ultimi 12 anni con le solite facce che ogni volta, compresa la prossima, si sono presentate come se fossero nuove, con le solite promesse, le solite recriminazioni, le solite cose da soliti idioti.
Il partito dei dischi rotti (o dei perdigiorno da bar)
In ogni bar, dove ci sono ancora i bar, c’è sempre qualche perdigiorno che sta lì a spararle grosse su quanto è bravo e che se lasciassero fare a lui il mondo andrebbe meglio. Essendo orgogliosamente ignoranti e privi di argomentiripetono sempre gli stessi discorsi con le solite quattro banalità. Non si sa cosa facciano nella vita ma se glielo chiedi si arrabbiano e ti rispondono che sei tu che non fai un cazzo. Nessuno li ha mai visti fare nulla di buono, ma dispensano soluzioni per ogni evenienza: “noi siamo più bravi di loro”, “se non dovessimo pagare quello che compriamo saremmo più ricchi”, “se voi lavorate anche per me io posso continuare a stare qui a sparar cazzate al bar”. Sono anche simpatici e le loro facili soluzioni affascinano gli sgobboni che arrivando esausti al bar non possono fare a meno dare credito ai perdigiorno perché è vero che gli sgobboni lavorano duro ma preferirebbero anche loro stare tutto il giorno al bar. Se capita, com’è capitato, di dargli da fare qualcosa loro continuano e a comportarsi come se fossero al bar: non fanno niente e sparano cazzate ma con in tasca i soldi che lo sgobbone aveva messo da parte. Incredibilmente lo sgobbone prova talmente tanta invidia per il perdigiorno da bar che è pronto a buttare via un altro po’ di soldi per dargli un’altra possibilità.
Il partito dei codardi
C’era una volta un gruppetto di persone del partito dei soliti idioti che si era stancato di essere considerati dei soliti idioti. Oddio si erano sempre trovato bene coi soliti idioti e, obbiettivamente, non si distinguevano in nulla da loro. Però per un certo periodo i soliti idioti erano sembrati un po’ appannati così alcuni di loro per paura di perdere i privilegi che si avevano a stare nel gruppo dei soliti idioti avevano pensato di dire che loro non erano più dei soliti idioti. Poi a un certo punto i soliti idioti gli hanno fatto BUU e il gruppetto è rientrato nei ranghi giurando che i soliti idioti sono sempre i migliori di tutti.
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