Rita Borsellino contro Gianfranco Fini. Al centro della contesa una manifestazione elettorale organizzata dal partito di Fini e fissata domenica pomeriggio in Via D’Amelio a Palermo.
La sorella del giudice ha stigmatizzato la scelta di organizzare una manifestazione di partito, quindi di parte, in un luogo altamente simbolico qual è quello della strage.
Inopportuna la scelta di creare un precedente del genere. E farlo nel pieno della campagna elettorale. Rita Borsellino ha inoltre seccamente smentito le voci di un assenso da parte della famiglia Borsellino.
[ad]Di seguito la dichiarazione di Rita Borsellino.
«Mi preme smentire che ci sia un assenso in qualsiasi forma da parte della famiglia Borsellino: non spetta a noi darlo o negarlo. Mi chiedo soprattutto se sia opportuno che un partito faccia un’iniziativa pubblica in via D’Amelio proprio nel pieno della campagna elettorale, fatto che creerebbe un precedente».
Per conto di Futuro e Libertà ha risposto l’esponente siciliano Fabio Granata. Confermando la comunicazione alla famiglia Borsellino «Vogliamo essere presenti in Via D’Amelio, con la nostra comunità politica e Gianfranco Fini per testimoniare valori di legalità e antimafia in modo sobrio e fuori da ogni retorica, o peggio strumentalizzazione. Abbiamo ovviamente informato preventivamente la famiglia di Paolo Borsellino, passaggio doveroso e in mancanza del quale non avremmo mai dato il via libera all’iniziativa».
Nota di redazione
La strage di Via d’Amelio fu un attentato di stampo terroristico-mafioso messo in atto il pomeriggio del 19 luglio 1992 a Palermo in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino, all’epoca Procuratore della Repubblica a Marsala, e la sua scorta.
In via D’Amelio viveva la madre di Borsellino dalla quale il giudice si era recato in visita la sera dell’attentato che gli costò la vita.