Oscar Giannino è capolista alla Camera per il suo movimento Fare per Fermare il Declino.
Il giornalista prestato alla politica continua nell’estenuante ricerca del consenso tra gli elettori delusi dalla vecchia politica, e fra questi, quello degli indecisi.
Risale al 10 febbraio l’appello, pubblicato sul sito web del suo movimento, ai disoccupati in cui annuncia che in luogo della “vecchia” CIG (cassa integrazione guadagni) introdurrà un’assicurazione contro la disoccupazione che garantirà il salario a “tutti” fino a quattro anni dal licenziamento. Con questa mossa rivendica la volontà di abbattere la precarietà e di far ripartire l’economia attraverso la protezione dei consumi dei disoccupati.
[ad]Di sabato 9 febbraio è l’ennesimo appello agli elettori indecisi. Lanciato dal palco dell’antimeeting dopo una sfilata in catene, bandiere e spillette dei suoi sostenitori per le vie del centro di Milano.
In quella sede, oltre a proporre una diretta video delle riunioni del Consiglio dei Ministri (segrete fin dai tempi dello statuto Albertino), afferma che le banche sotto la garanzia della Cassa depositi e prestiti, debbano pagare quei crediti che le imprese vantano nei confronti dello Stato.
Come ha ribadito in un’intervista pubblicata in data 11 febbraio sul Secolo XIX, questa azione porterebbe più liquidità nelle casse delle aziende, consentendo il rilancio dell’economia perché le imprese potranno investire e assumere più personale, mettendo così un freno alla disoccupazione galoppante.
I toni usati da Giannino, e dagli altri candidati che hanno parlato dal palco pima di lui, sono gli stessi che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale fin dall’inizio. Forse ancora più effervescenti perché galvanizzati dalla folta e chiassosa platea festante raccolta nella Sala MiCo della fiera di Milano che ospitava la convention.
Damiano Partescano (DP)