Sembrava fatta per il centrosinistra in Piemonte, o almeno così la dovevano pensare molti istituti demoscopici che negli ultimi giorni avevano accantonato l’analisi della sfida elettorale per il Senato in questa regione. In effetti il vantaggio della coalizione di Bersani si riconferma anche nell’ultimissimo sondaggio di Tecné fatto per Sky TG24, pubblicato il 7 febbraio (e presumibilmente l’ultima analisi sulla regione prima dell’oscuramento dei sondaggi), ma è importante notare come lo scarto tra le due maggiori coalizioni si sia assottigliato fino a un misero 2,2% che non mette il risultato al sicuro nemmeno da un errore statistico potenziale intorno al 3%.
Da questo ultimo sondaggio sembra, incredibilmente, scomparso il movimento Fare per Fermare il declino del torinese Oscar Giannino (inglobato nel calderone degli “altri”) che sembrava destinato a rubare il posto di quinta forza alla Rivoluzione Civile di Ingroia. Questo sarebbe un risultato in netta controtendenza ai sondaggi analizzati nei giorni scorsi. Si conferma invece il testa a testa tra il Movimento 5 Stelle e la Lista Civica di Monti che si aggiudicherebbero entrambi due seggi.
[ad]A confermare come la partita sia ancora aperta, nei centri della regione Piemonte sono previste le visite dei maggiori esponenti della scena politica nazionale. Ingroia ha già visitato giovedì 8 il capoluogo, mentre Alfano è atteso ad Alba. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi tornerà invece ad Alessandria, stavolta per sostenere la candidatura di Bersani, mentre il senatore Ignazio Marino (capolista per il PD al Senato) è già da alcuni giorni attivo sul territorio piemontese. Nichi Vendola, infine, sarà a Bra il 16 febbraio.
Un evento di rilievo è quello organizzato dalla fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema (insieme alla Foundation for European Progressive Studies e alla Fondation Jean Jaurès sul ‘Rinascimento per l’Europa). Il 9 febbraio in un incontro chiamato A Common Progressive European Vision parteciperanno esponenti della scena politica progressista europea.
La sfida in Piemonte appare dunque ancora aperta e il 34% tra indecisi e astenuti registrati dall’ultimo sondaggio non fanno che confermare questa situazione di rinnovata incertezza. La vittoria potrebbe essere decisa addirittura “dagli ultimi 10mila voti” come azzarda Lapo Pistelli, responsabile esteri del Partito Democratico.