Sarà un boomerang o il colpo del k.o.?
La Moratti non adotta una strategia da vincente designata, da sindaco uscente: allo stile istituzionale epacato predilige l’attacco frontale. Pisapia invece si mostra sereno, tranquillo, cerca di apparire rassicuranteall’elettorato milanese. E forse è questo che preoccupa la Moratti, che nella prima stoccata lo accusa divoler riaprire i centri per clandestini, il suo obiettivo è mettere in evidenza le posizioni radicali del candidatodi centrosinistra, spiazzando l’elettorato moderato.
Sui contenuti, i due candidati sono divisi su tutto, sia sul giudizio sui cinque anni di amministrazione Moratti, sia sui punti programmatici. Si parte sulla sicurezza, per Pisapia dev’essere un diritto per i milanesi, e nella coalizione avversaria sono assolutamente divisi su questo tema (“Metta d’accordo almeno i suoi candidati vicesindaco: De Coratovuole proseguire con le ordinanze, Salvini punta sulla movida”), la Moratti rivendica i risultati citando il 48% di reati in meno negli ultimi cinque anni. Sull’Expo, lo scontro è duro. Per Pisapia sarà una grande occasione per aumentare l’occupazione giovanile.
E attacca: “State usando l’Expo per fini elettorali”. La Moratti prosegue citando gli interventi fatti perfavorire il successo dell’Expo e il contemporaneo sviluppo economico di Milano, e risponde per le rime aPisapia: “Sei tu che ti sei accorto solo adesso che l’Expo porterà lavoro ai giovani”. Si passa all’inquinamento, e qui il sindaco cita l’Ocse, che ha citato Milano come “esempio per il mondo” grazie all’Ecopass. Ovviamente, il candidato del centrosinistra è di parere opposto. La lotta all’inquinamento è stato uno dei suoi cavalli di battaglia. “Milano deve tornare a respirare aria pulita”.
Dobbiamo diminuire l’inquinamento e puntare sul trasposto pubblico. Sono troppi i ragazzi ricoverati ognianno nella nostra città per motivi legati all’asma e a problemi respiratori”. L’ecopass, a suo avviso, è statauna buona idea ma ha fallito. Così come fallimentari sono stati i risultati dell’amministrazione uscente sulla costruzione di piste ciclabili: “Rispetto alle promesse del 2006 ne avete costruite meno della metà, e tutte in periodo di campagna elettorale: non siete credibili”. Il sindaco replica ricordando i risultati ottenuti sul trasporto pubblico, e annuncia: “A settembre partiranno gli autobus notturni”.
Entrambi i candidati preferiscono trattare argomenti cittadini piuttosto che temi nazionali. La stessa Moratti evita una risposta sulla domanda relativa alla procura di Milano: “Preferisco parlare della mia città”.
Ma sono gli scontri che hanno caratterizzato il faccia a faccia. Il primo lo cerca Pisapia, che accusa la Moratti di avere rapporti con i poteri forti. “Faccia i nomi sesa qualcosa, io ho rapporti solo con i cittadini di Milano” risponde il sindaco uscente, ma la replica dell’avvocato non si fa attendere: “Il piano del territorio è un regalo agli immobiliaristi”. Poi Letizia Moratti attacca Pisapia sul nucleare: “Eri favorevole, hai cambiato idea?”. “Si è informata male, si legga gli atti parlamentari prima parlare”. Infine, dopo una polemica sulla contrarietà del centrodestra ad istituire una commissione antimafia in consiglio comunale (“inutile” secondo la Moratti, “necessaria” per lo sfidante), arriva il gran finale preparato dal sindaco.
“Io sono una moderata, vengo da una famiglia moderata, credo in una politica moderata. Non si può direlo stesso di Pisapia, condannato per il furto di un’auto utilizzata per un pestaggio ed ha ricevuto l’amnistia, non l’assoluzione”. “Questa è calunnia, sono stato assolto in via definitiva”. L’avvocato chiede una replica, il conduttore non lo consente.
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[ad]Non interessano più le posizioni sull’Expo, la lotta all’inquinamento di Pisapia, i risultati rivendicati dalla Moratti, i progetti per il futuro. Tutti parlano dell’accusa della Moratti. Il candidato del centrosinistra rifiuta la stretta di mano, parla di “killeraggio mediatico”, querela perdiffamazione la Moratti e nel pomeriggio diffonde una nota dove sottolinea come lo stesso “presentò appello e la terza Corte d’assise d’appello di Milano, presieduta dal dottor Luigi Maria Guicciardi, nelprocedimento 76 del 1985 ha assolto Pisapia per non aver commesso il fatto”. Anche Armando Spataro,che rappresentava l’accusa in quel processo, lo difende, sostenendo che fu definitivamente prosciolto.
In definitiva un faccia a faccia tra i più intensi tra quelli che abbiamo visto in Italia. I candidati hanno messo in campo due strategie diverse. La Moratti ha tentato di delegittimare l’avversario, ponendosi come unicarappresentante dell’elettorato moderato. Pisapia ha puntato sulle proposte, tentando invece di rassicurare,senza disdegnare gli attacchi all’operato della Moratti.
Ma il colpo finale cambia tutto. Come nel 2006, quando dopo un confronto teso con Prodi, Berlusconi ebbe l’ultima parola e promise, senza lasciare possibilità di replica al Professore, l’abolizione dell’ICI. Molti lo liquidarono come “non credibile”, ma i sondaggi davano Prodi avanti di quattro punti prima delconfronto. E finì in pareggio. Stavolta, però, la Moratti ha incassato la pubblicazione della sentenza diassoluzione di Pisapia. Ora rischia davvero un effetto boomerang.
LE REAZIONI
Per sapere che effetto potrebbe avere l’attacco della Moratti abbiamo chiesto un parere ad alcuni tra i piùauterevoli studiosi della pubblica opinione.
Renato Mannheimer, presidente di Ispo, sostiene che l’attacco finale sia stato “un grave errore della Moratti. È stata consigliata male, probabilmente stasera qualche suo consulente avrà perso il posto”. “Il faccia a faccia può aver spostato qualche voto tra gli indecisi, ma non certo per il colpo finale che, anzi, probabilmente avrà l’unico risultato di polarizzare ulteriormente i candidati: chi era contro la Moratti dadomani lo sarà ancora di più, lo stesso verso Pisapia. Dal punto di vista dell’immagine però, la Moratti ne risentirà in negativo”.
Roberto Biorcio, professore di Sociologia Politica all’Università Milano-Bicocca pensa invece che l’attacco una qualche efficacia ce l’abbia, ma non cambierà la partita sul primo turno. “Cambierà più probabilmentelo scenario per il ballottaggio. Quello della Moratti è un tentativo di squalificare Pisapia agli occhi dell’elettorato moderato in vista del secondo turno. Riguardo al primo turno, potrebbe servire dal punto divista della mobilitazione, anche se sarà difficile evitare il ballottaggio”.
Infine, anche per Paolo Natale, professore di Metodologia della Ricerca Sociale all’Università di Milano e consulente di Ipsos, il colpo finale della Moratti sposterà ben poco al primo turno. “Mi sembra più un riposizionamento per il ballottaggio. È evidente che non è più sicura di passare al primo turno, e con questa mossa ha iniziato a prepararsi per il secondo, quando dovrà conquistare e mobilitare l’elettorato moderato e terzopolista se vorrà vincere. Devo aggiungere che è comunque un attacco inconsueto, che poco le si addice: più adatto a Sallusti che a una signora”.