Grillo a Roma. Forse Celentano e Dario Fo.
Lo “Tsunami tour” non avrebbe potuto avere nome migliore. Sembra, infatti, inarrestabile la capacità di Beppe Grillo di attirare folle ai suoi comizi di piazza.
Grillo si sbraccia e grida, denuncia indignato i politici “da mandare tutti a casa”, gli sprechi da ridurre, le spese da tagliare. Nessun avversario viene risparmiato.
Il 16 febbraio a subire le bordate di Grillo è stato il PD per il caso Monte dei Paschi di Siena.
[ad]Da Torino, Beppe Grillo ha promesso di ridurre il carico fiscale per le piccole imprese e la chiusura di Equitalia. Tra gli altri punti salienti del suo programma economico vale la pena ricordare l’introduzione di un sussidio di disoccupazione garantito e l’abolizione dei monopoli di fatto. Ma Grillo promette molto soprattutto in un settore – quello dell’energia e dell’ambiente – dove i suoi avversari si avventurano poco o nulla. Sostiene la necessità di investire molto sulle energie rinnovabili e il bisogno di rendere più efficiente la rete di distribuzione dell’energia.
Altro punto focale del programma, incessantemente ribadito, è il libero accesso a Internet, con massicci interventi per garantire una connessione ADSL in tutto il Paese e ridurre il ritardo che l’Italia sconta rispetto agli altri paesi europei. Questo genere di interventi è funzionale anche all’obiettivo di aprire le istituzioni alla voce dei cittadini.
I toni dei discorsi di Grillo sono quelli ai quali l’ex-comico genovese ci ha ormai abituati negli ultimi anni e anche in questa ultima parte di campagna elettorale non mancano i toni concitati e i nomignoli affibbiati agli avversari.
Lo “Tsunami tour” passa oggi 19 febbraio a Milano e Monza, il 20 a Campobasso, il 21 a Rieti e Viterbo e si chiuderà a Roma il 22 febbraio in Piazza San Giovanni. Dove secondo indiscrezioni potrebbero salire sul palco con Beppe Grillo anche Dario Fo e Adriano Celentano.
Nicola Rosellini