Napolitano e la successione al Quirinale
La presenza di Romano Prodi in Piazza Duomo a Milano col centrosinistra ha riaperto il tema della successione al Quirinale. Per il dopo-Napolitano ricorrono i nomi Romano Prodi e Giuliano Amato. Ma c’è la possibilità di una donna alla Presidenza della Repubblica. Napolitano stesso ha auspicato in passato questa possibilità. Il nome più accreditato è Emma Bonino.
C’è chi parla di un “Napolitano-bis”. Un secondo settennato per Napolitano nonostante l’età avanzata del Presidente uscente che il prossimo giugno compirà 88 anni. O nomi politici come Pierferdinando Casini o Mario Monti. A sinistra si fanno i nomi di Massimo D’Alema, Rosi Bindi e Anna Finocchiaro. A destra il prescelto, secondo i rumors, sarebbe Gianni Letta. Berlusconi, ieri ospite di Enrico Mentana negli studi di La7, ha detto di avere un nome che farà solo al momento opportuno. Nè mancano candidature di tecnici. Come ad esempio Mario Draghi.
[ad]Ad eleggere il successore di Napolitano saranno i deputati e senatori eletti nella prossima tornata elettorale. Il Presidente è eletto dal Parlamento in seduta comune. Più tre delegati per ogni regione (tranne la Valle d’Aosta che ne designa solo uno). Ai fini della buona riuscita delle trattative per l’individuazione del designato saranno necessari punti di contatti tra le coalizioni.
L’elezione del Presidente della Repubblica si svolge a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dei componenti nei primi tre scrutini e a maggioranza assoluta dal quarto in poi. Per far si che il Capo dello Stato sia al massimo l’espressione della volontà del popolo.
La presenza di delegati regionali rafforza il ruolo del Capo dello Stato, rappresentante dell’Unità nazionale. Il Parlamento è riunito dal Presidente della Camera trenta giorni prima che scada il mandato presidenziale. La scadenza del settennato di Napolitano è fissata a metà maggio.