Fact checking di Pagella Politica: Berlusconi e i contratti con gli italiani
Rispetto al numero di occupati vi rimandiamo a quanto scritto in una precedente analisi.Ci limitiamo a riassumerne qui sotto i punti salienti: i posti di lavoro creati nel periodo considerato sono stati 1,474 milioni, essenzialmente pari al milione e mezzo promesso da Berlusconi. Tuttavia, mentre nel contratto si parla di posti di lavoro “nuovi”, circa un terzo del cospicuo aumento di cui sopra (le stime variano dai 450 mila di Bankitalia ai 650 mila del Sole 24 Ore) è da attribuirsi alla regolarizzazione dei lavoratori in nero conseguente all’approvazione della legge Bossi-Fini.
[ad]Questi posti di lavoro esistevano anche prima, ma non venivano conteggiati nelle statistiche ufficiali. I posti di lavoro davvero nuovi sono quindi “soltanto” un milione. Nì.
Ed eccoci al quinto ed ultimo punto del primo contratto: l’apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le grandi Opere“. Qui i dati non sono proprio definitivi. Il costo stimato per le grandi Opere in programma, almeno secondo la Legge Obiettivo del 21 dicembre 2001, era di 125,8 miliardi di euro, aggiornato nel 2006 a 173 miliardi di euro. Il Sole 24 Ore, in un articolo datato al 15 gennaio 2006 e dedicato al Contratto, segnala un ottenimento del 21,4% degli investimenti previsti (di 173 miliardi), e di un possibile raggiungimento del 25,4% entro fine mandato (pari a 44 mld €). Andando a consultare le infografiche disponibili sul sito del Pdl, invece, si ricava l’impressione che gli investimenti totali nel periodo 2001-2006 fossero stati di circa 32 miliardi di euro. Non vediamo ragioni per cui il sito Pdl possa tenere a sminuire l’operato dello stesso governo Berlusconi, e riteniamo quindi di poter fare la proporzione tra la somma dichiarata dal documento Pdl e il totale usato dal Sole, ottenendo un non eccezionale 18,5% (proporzione che raggiunge comunque il 25%, se utilizziamo i 126 miliardi di euro previsti nella Legge Obiettivo n.443 citata all’interno dello stesso sito del Pdl) . mettendo Insomma, mettendo insieme le previsioni del Sole ed i numeri forniti dallo stesso Pdl possiamo asserire con certezza che non si è arrivati nemmeno vicini al 40% degli investimenti promessi nel Contratto. Pinocchio andante.
CONTRATTO 2008
Passiamo al Contratto con gli italiani sottoscritto da Berlusconi nel 2008. Le promesse ivi contenute appaiono ad una prima occhiata un po’ diverse da quelle del 2001 perché, con una singola eccezione, non contengono numeri precisi come il precedente contratto. Ciò detto, le promesse sono molto chiare e categoriche, e possiamo quindi procedere alla loro verifica.
Partiamo dal primo punto, che è anche il più complesso da affrontare: la promessa di risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. Antefatto: la crisi dei rifiuti non smaltiti a Napoli scoppia a cavallo tra il 2007 e il 2008 e diventa subito tema elettorale. A gennaio 2008 la Commissione europea lancia un monito al Governo Prodi, concedendo a quest’ultimo un mese di tempo per allinearsi alle legislazioni europee riguardanti lo smaltimento dei rifiuti. A inizio maggio, a qualche giorno dall’insediamento del Governo Berlusconi IV, sono circa 1.300 le tonnellate di rifiuti che infestano le strade di Napoli e periferia. Il governo Berlusconi vara subito il piano emergenza rifiuti (decreto legge 23 maggio 2008, convertito nella legge n.123/2008 del 14 luglio), assegnandone la direzione alla Protezione Civile. I principali interventi hanno incluso l’allestimento di nuove discariche (sono cinque quelle aperte in Campania nel primo anno di Governo), il commissariamento dei comuni incapaci di gestire la situazione, la promozione della raccolta differenziata, lo stanziamento di 526 milioni di euro per le bonifiche ambientali e la messa in funzione del termovalorizzatore di Acerra, finalizzato a settembre 2009. Nei primi mesi sono però fondamentali anche i treni che trasferiscono centinaia di tonnellate di rifiuti in Germania ed in alcune regioni del Sud.
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