Fact checking di Pagella Politica: Berlusconi e i contratti con gli italiani

Pubblicato il 22 Febbraio 2013 alle 12:08 Autore: Pagella Politica

Per quanto riguarda il mancato aumento di aliquote o imposte, anche qui è la natura assoluta di questa promessa a rendere inevitabile il diniego. Sono state aumentate, a titolo d’esempio, le accise sulla benzina (per far fronte all’emergenza rifugiati e la guerra in Libia, per finanziare degli interventi urgenti in favore della cultura e per far fronte al terremoto dell’Aquila), l’IVA aumentata dal 20 al 21%, e introdotti il “superbollo“, una tassa pari a 10 euro per ogni Kw di potenza che eccede i 225 Kw e un contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre i 300 mila euro. Insomma, ci sono state eccome nuove tasse – necessarie o meno che in altri governi è indifferente ai fini di questa analisi, poiché Berlusconi sostiene di aver mantenuto la promessa appieno, cosa  tutavia falsa:Panzana pazzesca.

[ad]E “la pace sociale”? Non abbiamo modo di valutare se essa sia stata garantita (anche se tutti ricordiamo i gravi scontri tafferugli del 14 dicembre 2010 che provocarono quasi 60 feriti) ma possiamo almeno analizzare i fondi messi a disposizione per gli ammortizzatori sociali. Immaginiamo che si intenda almeno 30 miliardi euro su tutto il periodo di governo, e verifichiamo con i dati di uno studio della UIL sul sistema di Protezione del Lavoro in Italia pubblicato a inizio 2012. La spesa per gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, sostegno alla mobilità e sussidi di disoccupazione) è stata di quasi 64 miliardi di euro nel periodo 2008-2011. Non tutta questa spesa però è stata a carico dello Stato: più della metà dei fondi derivano infatti dai contributi di imprese e lavoratori (indicati in tabella con “Contributi”). Con i dati INPS citati nello studio della UIL produciamo la tabella qui sotto, dalla quale emerge che sono stati destinati 29,1 miliardi di euro agli ammortizzatori sociali. Non è “almeno” 30 miliardi, ma è anche vero che il Governo non ha portato a compimento il suo pieno mandato e il traguardo sarebbe stato sicuramente superato negli anni successivi. C’eri quasi.

Ancora più immediata è la valutazione della terza promessa del contratto, il vero punto forte di Berlusconi durante quella campagna elettorale: l’abolizione dell’ICI sulla prima casa. Tempo nemmeno un mese dall’insediamento e l’abolizione dell’ICI era stata presentata come decreto legge, diventando legge il 24 luglio 2008. L’abolizione dell’ICI non valeva per le abitazioni di lusso (ville, castelli, ecc), ma la promessa si può considerare fondamentalmente mantenuta. Vero.

Passiamo alla riduzione della tassazione degli straordinari, dei premi e degli incentivi aziendali legati alla produttività. Anche questa promessa appare mantenuta: nella stessa legge 126/2008 che aboliva l’ICI si introduceva una nuova norma che prevedeva una tassazione agevolata al 10% per gli straordinari che non superavano i 3.000€ lordi, per i dipendenti del settore privato con un reddito da lavoro dipendente che non superava i 30.000 euro. Questa norma, originariamente introdotta come temporanea fino al 31 dicembre 2008, è stata prorogata nel 2009, poi di nuovo nel 2010 e nel 2011. Insomma, Vero.

La penultima promessa nel 2008 verteva sulla lotta alla criminalità organizzata, ed era suddivisa in due parti:

– La ricerca, individuazione ed arresto dei principali latitanti. Anche se è difficile in questo caso determinare quanto le politiche del Governo siano state determinanti in questi arresti, è innegabile che un  numero cospicuo dei nomi presenti nella lista dei latitanti più pericolosi (stilata regolarmente dal Ministero dell’Interno) sia stato arrestato nel periodo 2008-2011. Secondo il dossier del Ministero dell’Interno, i latitanti arrestati sono stati ben 32 nel periodo maggio 2008 – settembre 2011, un aumento dell’88% rispetto ad un  non ben identificato “periodo precedente”. Dopo la pubblicazione di questo rapporto e prima della fine del Governo Berlusconi si sono aggiunti Giovanni Arena e Sebastiano Pelle. Non riusciamo a trovare la classifica dei trenta principali latitanti aggiornata al 2008 per controllare quanti di quei latitanti “iniziali” siano stati arrestati, ma sicuramente questa promessa è da considerarsi mantenuta. Vero.

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L'autore: Pagella Politica

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