Silvia Enrico, dal 20 febbraio, sostituisce Oscar Giannino alla guida di “Fare per fermare il declino”.
Al momento dell’annuncio della nomina della Enrico a presidente con funzioni di coordinatrice nazionale, Saravalle, uno dei promotori del nuovo movimento politico, assieme alla stessa Enrico e agli economisti Zingales e Boldrin, hanno sottolineato che la scelta presa all’unanimità dalla direzione del movimento (18 membri) è “rivoluzionaria” perché Fare per fermare il declino è l’unica formazione politica in lizza per le prossime elezioni legislative guidata da una donna (in realtà un ruolo di primo piano lo ricopre anche Giorgia Meloni per la lista Fratelli d’Italia).
[ad]Silvia Enrico è nata ad Albenga (SV) nel 1976, sposata, laureata in Legge all’Università degli studi di Genova e specializzata in diritto civile e societario. Iscritta all’Ordine degli Avvocati dal luglio 2005, esercita la professione forense presso un noto studio milanese di cui è cofondatrice (2009) per il quale ha gestito procedure di acquisizione e di ristrutturazioni societarie. Prima si è fatta le ossa nel prestigioso studio legale del Prof. Francesco Galgano e presso lo studio Simmons & Simmons.
I trascorsi politici di Silvia Enrico non sono degni di nota. Ha coordinato l’attuale campagna elettorale nella sua regione e fino a quando, il 9 febbraio 2013, è salita sul palco dell’antimeeting, poco conosciuta anche dagli addetti ai lavori. In quell’occasione, pur visibilmente emozionata, ha saputo entusiasmare i partecipanti con il suo intervento sulla questione dell’occupazione femminile, affermando che le quote rosa non rappresentano un vero progresso.
Ricoperta d’applausi, è stata platealmente portata in trionfo dallo stesso Giannino.
È del 21 febbraio la sua prima intervista ufficiale da coordinatrice nazionale del movimento. La Enrico si dice orgogliosa e fiera di rappresentare un movimento fatto da persone serie e perbene che promuove un programma stabile, concreto e realizzabile.
La neo-coordinatrice confida nella possibilità di superare la soglia di sbarramento alla Camera (4%) ma non al Senato (8%) e, alla domanda sulla rinuncia di Giannino ad un ipotetico seggio, risponde che lei “personalmente” s’impegnerà per dissuaderlo.
Damiano Partescano