Videomessaggio di Berlusconi ora serve stabilità e governabilità
Silvio Berlusconi dopo il voto torna a rivolgersi ai suoi elettori ed al Paese tramite videomessaggio.
Meno di dieci minuti per ringraziare chi lo ha votato e fare il punto della situazione dopo il voto. Berlusconi comunica la sua gratitudine a chi lo ha votato. Nella prima parte compie un breve analisi del voto di domenica e lunedì. Tre gli elementi ripresi dal leader del centrodestra. L’esclusione dal Parlamento di quelli che definisce “politici politicanti” con chiaro riferimento a Gianfranco Fini, suo ex alleato oltre che cofondatore del Popolo della Libertà. La bocciatura del governo dei tecnici da parte degli elettori. E gli auguri ai nuovi deputati con l’aspicio che possano fare del loro meglio.
[ad]A seguire c’è la parte dedicata alla politica e al futuro. Secondo Berlusconi nei prossimi giorni tocca alle principali formazioni politiche riflettere sui possibili scenari politici. “Non possiamo ignorare – continua l’ex presidente del consiglio – il valore della governabilità.” Questo il tema centrale del videomessaggio. La governabilità ed il segnale è diretto, senza neanche bisogno di citarlo, al Partito Democratico. Secondo il Cavaliere bisognerebbe provare ad affrontare la questione prima del 15 Marzo. Prima data di convocazione delle Camere.
Se un messaggio di stabilità, per Berlusconi, non verrà lanciato prima di quella data l’Italia rischia di pagare un prezzo troppo alto. Non per questo, aggiunge il padre-fondatore del Pdl, si deve partire dalle alleanze. Ma dalle cose da fare.
Ecco le priorità
–Riduzione delle spese
–Riduzione della pressione fiscale e conti in ordine per restare in Europa a testa alta.
– Riforme istituzionali in modo da rendere l’Italia una democrazia moderna.
Con questi impegni Berlusconi rilancia dopo il voto. C’è ancora una precisazione che Berlusconi nel parlare ai suoi elettori sembra voler rivolgere agli interlocutori politici. Sarà personalmente in campo. Parole dalle quali si intuisce che prenderebbe in considerazione eventuali offerte relative ad esempio alla presidenza di una delle due Camere.