Lavorare meno, lavorare tutti

Pubblicato il 4 Marzo 2013 alle 11:31 Autore: L Undici

«Sì, grande… che grande idea» aggiunse Federico con voce stentorea e colma di speranza. Quelle sensazioni avevano contagiato anche Amedeo, il cui volto si era irradiato e ora faceva da cornice a due scintillanti occhi azzurri, che non avevano mai perso il loro piglio.

[ad]«L’idea non è mia, è del filosofo francese Andrè Gorz e si racchiude nella famosa frase “Lavorare meno, lavorare tutti”.» Non so perché ma quell’immagine mi portò ancora più indietro nel tempo, quasi fino a farmi udire la voce di un uomo che ha dedicato la sua vita a combattere le ingiustizie subite dai lavoratori. Il nome di quell’uomo è Pietro Nenni, un grande politico italiano, nonché uno dei padri della Costituzione italiana.

Quei tre fratelli, in ogni caso, grazie all’intensità dei loro sentimenti, avevano permesso che affiorasse in me quel profondo pensiero, da estendere a tutti i fratelli d’Italia, ai quali rivolgo la medesima domanda, e dai quali mi aspetto la medesima risposta, in virtù di quella fratellanza che ci unisce anche nell’inno nazionale.

È adesso il momento di ridare una vita a coloro i quali ne sono stati deprivati. La soluzione di Andrè Gorz è perfetta e se fosse applicata in tutti gli ambiti lavorativi, con le dovute proporzioni, permetterebbe a “tutti” di lavorare, anche se “meno”.

di Antonio Capolongo

L'autore: L Undici

L'Undici: rivista libera ed indipendente; pubblica articoli originali senza obbedire ad alcuna logica economica, disegno politico o urgenza di attualità. L’Undici propone la massima chiarezza senza perdere la minima complessità.
Tutti gli articoli di L Undici →