Il “modello Sicilia ”? E’ già in crisi
Il tanto auspicato “modello Sicilia” potrebbe funzionare al Senato della Repubblica, dove il centrosinistra non ha i numeri per governare? E’ quello che si chiedono in molti, in vista della formazione del nuovo esecutivo.
[ad]Nella regione guidata dal presidente Rosario Crocetta, sostenuto da Pd e Udc ed eletto senza maggioranza, l’ex sindaco di Gela è riuscito a governare anche grazie all’appoggio del Movimento 5 Stelle che conta una pattuglia di 15 deputati.I grillini siciliani non guardano allo schieramento politico. Approvano le leggi che a loro giudizio sono a favore dei cittadini, come l’abolizione di enti inutili e costosi, e respingono invece quelle che non sono compatibili con il loro programma.
In alcune occasioni, i deputati a 5 stelle hanno perfino determinato l’azione di governo. Come nel caso del Muos, il sistema radar americano che doveva sorgere a Niscemi. Il Movimento ha fatto più volte mancare il numero legale per l’approvazione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria, fino a quando il governo Crocetta ha deciso di fermare la costruzione dell’impianto, considerato potenzialmente pericoloso per la salute della popolazione.
Al Senato, la coalizione di Pierluigi Bersani potrebbe allo stesso modo, trovare punti in comune con il Movimento di Beppe Grillo: riduzione dei costi della politica, nuova legge elettorale, conflitto di interessi, norme anti corruzione.
L’ostacolo principale alla nascita di un nuovo governo targato Pd-Sel, si chiama “fiducia”. In Sicilia non è necessaria per la costituzione dell’esecutivo e così Crocetta ha avuto fin dai primi giorni l’appoggio dei grillini, definendo il suo governo «a sette stelle» proprio per il sostegno degli attivisti.
Se i parlamentari del Movimento e lo stesso Grillo si dicono pronti ad adottare il cosiddetto “modello Sicilia” anche alla Camera e al Senato, meno scontata appare invece la votazione della fiducia. L’ex comico genovese oggi lo ha ribadito per l’ultima volta: non appoggeremo nessun governo. E allora, l’unica strada possibile per evitare nuove elezioni, sarebbe quella di un esecutivo Pd-Pdl, con l’appoggio del Movimento 5 Stelle sui temi più cari agli attivisti.
Ma mentre la Sicilia viene presa ad esempio dalla politica nazionale,in questi giorni il rapporto tra i grillini e il centrosinistra rischia di incrinarsi sulla riforma delle province. I primi vogliono abolirle, mentre Crocetta vuole modificarle per ridurre i costi.
di Francesco Previti