[ad]In attesa del Conclave imperversa il toto-Papa e si dedicano ogni giorno ampi spazi a presunti candidati (prima Ravasi, poi Scola, ora Scherer, Cardinale Arcivescovo di San Paolo). Anche se i cardinali sembrano ancora distanti dal discutere il nome del prossimo pontefice. Formalmente nulla è ancora successo. Solo domani inizieranno a riunirsi le “congregazione generali” composte da tutti i cardinali, anche gli ultraottantenni che non parteciperanno al Conclave. Al momento, dunque, tutti gli elettori sono a Roma e ci sono frequenti contatti informali.
Lì ascolteranno varie relazioni sullo stato di salute della Chiesa, parleranno anche i tre cardinali che hanno indagato sul furto di documenti dall’Appartamento Pontificio. La questione della riforma della curia romana – che nella storia della Chiesa è sempre stata una macchina necessaria ma a volte inefficiente – sarà uno dei temi più importanti discussi dai porporati. Per questo si pensa di trovare un accordo non solo sul nome del futuro Sommo Pontefice ma anche su quello del Segretario di Stato.
Questa non sarebbe una novità: Giovanni XXIII nominò suo “primo ministro” Monsignor Tardini la sera stessa della sua elezione, probabile segno che l’indicazione gli venne direttamente dal conclave che lo aveva scelto. Appare quasi impossibile, invece, che il Cardinal Bertone continui a ricoprire questa carica. Bertone compirà a dicembre 79 anni.
Martedì o Mercoledì sarà la congelazione generale a decidere quando iniziare il Conclave. La data probabile è lunedì 11 marzo, con la Messa per l’inizio del Ministero Petrino il 19 (solennità di San Giuseppe) oppure domenica 24. Alla vigilia di questa delicata elezione, dunque, non appaiono grandi candidati pronti a sfidarsi, ma la preoccupazione principale del collegio cardinalizio, in questo momento, sembra quello di trovare la persona giusta. A chiunque appare chiaro quanto sarà difficile il compito del prossimo Papa.