Nella giornata di ieri, il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ha invocato l’art.31 dello Statuto Speciale, mai applicato prima in 74 anni dall’entrata in vigore dello Statuto.
Musumeci punta ad ottenere l’attuazione di una norma che secondo lo statuto regionale gli concederebbe il potere di avvalersi della Polizia di Stato e delle Forze Armate di stanza sull’isola al fine di mantenere l’ordine pubblico.
La Giunta avrebbe già approvato un disegno di legge costituzionale di un solo articolo che verrà trasmesso all’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana.
Qualora approvato dal parlamento siciliano, il ddl inizierebbe un iter, che prevede un passaggio presso la Conferenza Stato-Regioni per un parere e successivamente l’approvazione del Consiglio dei Ministri e la firma del Presidente della Repubblica.
L’art.31 recita: “al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’impiego delle forze armate dello Stato”
Lo schema di norma prevede però “l’attuazione dell’art. 31 dello Statuto, con specifico riferimento agli strumenti necessari per affrontare con efficacia e tempestività eventuali situazioni di emergenza statali o limitate al territorio regionale, che determinino refluenze sull’ordine pubblico, la sanità e la sicurezza nel territorio della Regione siciliana o in parte di esso”.
Al riguardo, il Presidente della Regione, “in armonia con la legislazione statale e regionale di settore” può “adottare ordinanze contingibili e urgenti, nel rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico e dell’Unione europea e con efficacia estesa all’intero territorio regionale o parte di esso”.
Inoltre “le misure adottate dal presidente della Regione” troveranno “preventivo coordinamento con quelle eventualmente adottate dagli altri competenti organi dello Stato, in conformità ai principi di unità della Repubblica, solidarietà politica, sussidiarietà, leale collaborazione e proporzionalità tra misura ed evento da fronteggiare”.
Di fatto l’art. 31, se approvato, comporterebbe una condivisione di taluni poteri, tra Presidente della Regione Siciliana e Ministeri dell’Interno e della Difesa.