[ad]Dopo lo shock elettorale del 24 e 25 Febbraio con l’exploit di Grillo riprendiamo l’analisi dei sondaggi. L’interesse rispetto alle indagini demoscopiche non accenna a diminuire poiché la prospettiva di nuove elezioni non è così lontana.
Prima di passare all’analisi dei dati rileviamo che, nonostante il flop dei sondaggi e degli istant-poll non sembra diminuire l’interesse dei mass-media e del pubblico per questo genere di rilevazioni.
I dati rivelano una leggera crescita del centro-sinistra che cresce grazie al Pd di un punto percentuale. Diminuiscono le formazioni minori che non hanno superato la soglia come Rivoluzione Civile e Fare per Fermare il Declino.
Perde terreno anche il centro guidato da Monti portando la colazione centrista sotto la soglia del 10%. Perde consenso anche il Pdl e il centro-destra nel suo complesso che si colloca al di sotto del 28%. Cresce invece di quasi tre punti il Movimento guidato da Beppe Grillo. Il dato è oggettivamente impressionante ed è segno evidente del successo della strategia del comico genovese il quale sembra raccogliere i frutti di posizioni politiche molto radicali.
Quello che in un certo senso colpisce è l’efficacia del messaggio grillino anche all’indomani del voto, in una situazione dove riflessioni strategiche sono obbligate. E’ evidente inoltre, che l’entrata (sommessa) in scena dei Parlamentari a 5 Stelle, non ha avuto effetti negativi sul Movimento che continua a mietere consensi.
In questo scenario, per i partiti tradizionali, è difficile scegliere la strada da imboccare e attendere l’elezione dei presidenti delle Camere e del Capo dello Stato risulterà fondamentale per capire i nuovi equilibri su un possibile governo.
Come sempre rimane sullo sfondo l’annosa questione della legge elettorale che viene criticata da tutti i soggetti politici e non, ma che continua a sopravvivere negli anni.