Renzi Bersani e gli stipendi del PD

[ad]Renzi non sta con le mani in mani. Da giorni imperversa la polemica dentro il Partito Democratico per una sorta di dossier che analizza nei dettagli le spese del partito, con particolare attenzione agli stipendi di tutti i dipendenti, dallo staff del segretario Bersani fino alla webtv Youdem. Alcuni nomi sono illustri: Chiara Geloni, ad esempio, direttrice di Youdemtv, percepisce, secondo il dossier, 6000 euro netti al mese. Alcune segretarie di Rosy Bindi incassano dal Pd uno stipendio più che decoroso, circa 1700 euro netti al mese. A Matteo Orfini, componente della segreteria nazionale, 3300 euro mensili.

“Il Segretario Nazionale del Pd ha un Capo Segreteria (Zoia Veronesi, le voci dicono 90.000 euro lordi l’anno) e 4 segretarie, già facenti parte del personale Pd (guadagnano tra i 1.200 e i 2.000). Nello staff del Segretario come incarichi fiduciari sono assunti a tempo determinato il portovace Stefano Di Traglia, (sui 4.000), il Capo Ufficio stampa Roberto Seghetti (credo sui 5.000 euro), il Vice capo ufficio stampa Chiara Muzzi (2.500). A loro si aggiunge Paola Silvestri (pagata dal gruppo Pd al Senato).

I diretti interessati smentiscono con stizza, e insinuano il sospetto che il dossier sia stato commissionato da Matteo Renzi, il quale, negli ultimi tempi, è tornato alla carica, sfidando Bersani sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e riproponendo la sua candidatura per la leadership del centrosinistra. Il sindaco però non ci sta e ribatte: “non voglio boicottare Bersani, quel dossier gira dallo scorso ottobre , e, se ho deciso di non usarlo  allora, cioè durante la campagna per le primarie, perché dovrei tirarlo fuori adesso?”.

Certo è che il clima non è dei migliori, e va a complicare ulteriormente la situazione di Bersani, già impegnato nel difficilissimo tentativo di formare un Governo passando dall’ostilità del Movimento 5 Stelle. Renzi forse attende di capire quale sarà l’esito delle consultazioni per il nuovo Governo. Dopo comunque vada per il Partito Democratico inizia la fase congressuale. O forse, a giudicare dal tenore della polemica sul dossier degli stipendi pd, la battaglia è già iniziata.

Alessandro Genovesi