[ad]L’elezione al soglio Pontificio di Jorge Mario Bergoglio era difficilmente prevedibile. Innanzitutto per l’età relativamente avanzata (76 anni) e le sue condizioni di salute (vive da oltre 50 anni con un solo polmone, a causa di una grave malattia contratta appena ventenne). Ma anche perché Bergoglio era visto dagli osservatori esterni come uno degli ultimi esponenti di quella corrente riformatrice di cui il Cardinal Martini era il leader e che sembrava cancellata dalle nomine cardinalizie dell’ultimo pontificato. I cattolici, però, credono che i porporati elettori siano docili allo Spirito Santo, che da parte Sua assiste la loro libertà ispirandoli ad agire per il bene della Chiesa.
Anticipare come sarà questo pontificato, che possiamo immaginare della durata di una decina di anni, è molto difficile. È vero: ieri molti sono stati gli elementi di novità. Il nome del nuovo pontefice richiama la povertà. Quando è stato presentato al popolo aveva la semplice veste bianca, senza il rocchetto (un camice ricamato) e la mozzetta (una mantella rossa). E poi, alla croce tempestata di smeraldi preparata da Mons. Guido Marini il neoeletto pontefice ha preferito la sua, semplicissima.
Il primo discorso è stato molto colloquiale (quasi come quello di Giovanni Paolo II) e prima di benedire il popolo ha chiesto la benedizione del Signore per la sua persona.
È bene però ricordare che da Arcivescovo di Buenos Aires l’allora Cardinal Bergoglio ha sempre difeso strenuamente la dottrina cattolica, fino a definire un “tentativo di sovvertire l’ordine naturale” la proposta di riconoscere le unioni omosessuali discussa dal parlamento argentino. Bisognerà poi vedere chi sceglierà per occupare i “posti chiave” della Curia Romana ed innanzitutto il Segretario di Stato: Bertone ha ormai 79 anni, è in proroga da 4 (gli incarichi ecclesiastici normalmente terminano a 75 anni), è facile immaginare la sua sostituzione nei prossimi mesi.