Dopo il parere contrario del Consiglio di Stato all’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca, che limita gli spostamenti in Sicilia, attraverso lo Stretto, come misura contro il diffondersi del coronavirus, è arrivato l’annullamento del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi alle 11, che dovrà poi essere recepito con decreto della Presidenza della Repubblica.
La norma comunale, che era entrata in vigore ieri, imponeva a “chiunque intende fare ingresso in Sicilia attraverso il porto di Messina, sia che viaggi a piedi sia che viaggi a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto” l’obbligo di registrarsi, almeno 48 ore prima della partenza, sul sito comunale, fornendo una serie di dati identificativi e di informazioni personali, e di “attendere il rilascio da parte del Comune di Messina del nulla osta allo spostamento”.
De Luca aveva deciso di non ritirare la misura nonostante la pronuncia di palazzo Spada, massimo organo della giustizia amministrativa, sollecitato a intervenire dal Ministero dell’Interno.
“Mi vogliono politicamente ammazzare a colpi di lupara di Stato. La riunione straordinaria del Cdm per esaminare il caso De Luca è l’ennesima conferma della trasformazione di una Stato serio in Repubblica delle Banane che questo governo ha avuto la capacità di fare con l’Italia”, commenta il primo cittadino messinese.
“Mi hanno più volte intimidito con le loro omissioni, i loro silenzi e i loro avvertimenti burocratici ma vado avanti per tutelare gli italiani da quello che ormai è un subdolo regime. Preferisco morire in trincea, politicamente vittima dei colpi di lupara di stato”.