Niente più immunità, Tedesco ai domiciliari
Con l’insediamento delle nuove Camere, i parlamentari della vecchia legislatura decadono e perdono la “protezione” dai provvedimenti della magistratura respinti da Montecitorio o Palazzo Madama.
[ad]Particolarmente problematica appare la situazione di Alberto Tedesco, da oggi ufficialmente ex senatore del Partito democratico: nel 2011 i carabinieri gli notificarono due ordinanze di custodia cautelare, non eseguite poiché il Parlamento respinse l’autorizzazione a procedere, nonostante lo stesso Tedesco avesse chiesto al Senato di concederla, così da potersi difendere in tribunale.
Con la formazione del nuovo Parlamento, la procura di Bari ha dato mandato ai carabinieri di notificare nuovamente le due ordinanze a Tedesco, ormai non più parlamentare e quindi privo dell’immunità.
Tedesco è accusato di essere referente di un’associazione a delinquere, formata da 19 persone, finalizzata a commettere un “numero indeterminato di reati contro la Pubblica amministrazione.” Nello specifico, tra il 2005 e il 2008 avrebbe truccato nomine e appalti nel mondo della sanità pugliese.
A quell’epoca, infatti, Tedesco era assessore alla sanità nella giunta di Nichi Vendola, mentre nel 2009 subentrò al Senato nel gruppo del Pd, in seguito alla rinuncia di Paolo De castro.
I reati contestati all’ormai ex senatore sono piuttosto gravi: associazione a delinquere, concussione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione e falso.
Tedesco è stato rinviato a giudizio il 4 febbraio scorso insieme ad altre 18 persone, tra cui l’ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino.
L’interrogatorio di garanzia dell’ex senatore si terrà entro dieci giorni dinanzi al gip di Bari Antonio Diella. Si tratta della prima delle tre indagini a suo carico, coordinata fino a qualche mese fa dai pm Desirée Digeronimo e Francesco Bretone, che a dicembre scorso hanno chiesto e ottenuto di astenersi dal trattare tutti i fascicoli sulla sanità pugliese, all’indomani delle polemiche che coinvolsero i due magistrati dopo l’assoluzione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in un altro procedimento sempre in ambito sanitario.
Il processo comincerà il 6 maggio prossimo.