Pochi giorni fa si è svolto a Bruxelles il vertice del Partito Popolare Europeo, ossia il raggruppamento, maggioritario all’europarlamento, di tutti i partiti di centrodestra dell’Unione europea.
[ad]Al summit, per l’Italia, hanno preso parte Monti per Scelta Civica, Casini per l’Udc e il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, per il Pdl.
Le elezioni italiani sono state uno dei temi al centro della discussione, con l’ormai ex presidente del Consiglio che è intervenuto attaccando direttamente Silvio Berlusconi per la campagna elettorale da poco conclusa, condotta, secondo il Professore, con toni antieuropei e populisti.
Ciò che emerso dal vertice, comunque, è un cambio di atteggiamento verso il Cavaliere, ora non più da escludere: se, infatti, fino al mese scorso i popolari avevano come punto di riferimento esclusivamente Mario Monti, ora Berlusconi e i consensi che comunque ancora riesce ad ottenere sono tornati preziosi per il PPE in vista delle elezioni europee del 2014. Tajani ha infatti rivendicato l’importanza del Pdl per il centrodestra europeo, se il prossimo anno si vogliono nuovamente battere i socialisti.
Molto rilevante è la posizione unitaria emersa da questo summit: per il PPE, infatti, l’unica soluzione per uscire dall’impasse politico in cui l’Italia si trova è formare una grande coalizione tra Pdl,Pd e Scelta Civica.
Il vero spauracchio, da scongiurare, sono dunque nuove elezioni: Beppe Grillo, a Bruxelles, è considerato un vero pericolo per la tenuta dell’euro, e un’altra campagna elettorale all’insegna della demagogia antieuropeista di certo non tranquillizzerebbe i mercati, provocando una nuova impennata dello spread.
Parole dure vengono riservate dal vicepresidente del PPE, il portoghese Mario David, al Pd di Bersani, il quale, con il suo ostinato diniego alla formazione di una grande coalizione e le ripetute aperture al Movimento 5 Stelle, viene giudicato “irresponsabile”.
Gli occhi di tutta l’Europa sono, dunque, puntati sull’Italia, sperando che riesca a darsi un governo forte, stabile ed europeista.
Tuttavia la nuova legislatura non è certo iniziata sotto i migliori auspici: le difficoltà incontrate nell’elezione dei presidenti di Camera e Senato hanno certificato che la via maestra per superare lo stallo politico sembra essere quella di nuove elezioni entro pochi mesi.