Dal blog: Scenari onirici di un P.G. (Post Grillo)
Ieri ed oggi si sono sentiti i primi scricchioli del granitico Movimento creato dal leninista Grillo (copyright Bersani) e dal “compagno” Casaleggio. Le minacce di epurazione sono prossime? Chi lo sa. Il vento della politica cambia di giorno in giorno, ma non è questo il senso del mio post bensì qualcosa di più vacuo.
[ad]Recentemente il compagno Grillo ha dichiarato che se alcuni suoi parlamentari dovessero votare(per caso/per opportunità) la fiducia ad un governo Pd targato Gargamella, lui, il Grande Capo, sarebbe pronto ad uscire di scena e lasciare il Movimento. Una minaccia bella e buona che però fa sorgere in alcuni di noi un quesito. Cosa farebbero i Cinque Stelle se il loro padre putativo li abbandonasse? E allora per non lasciare senza risposta alcuna i nostri lettori ecco qui di seguito alcune ipotesi (semiserie) di scenari P.G. (Post Grillo).
– Decidono di fare le primarie per eleggere un nuovo leader: tra i candidati ci sono, Maurizio Crozza, Corrado Guzzanti, Daniele Luttazzi, Paolo Rossi, Baz
– Si ritirano nelle loro cavern… ops computer
– Affidano le loro sorti ad un’intelligenza artificiale che redigerà per loro programmi e comunicati da leggere davanti ai giornalisti
– Vengono infettati dal morbo di Scilipoti
– Accusano il governo americano di aver fatto il lavaggio del cervello a Grillo
– Accusano gli alieni di aver rapito Grillo
– Invadono le televisioni per farsi intervistare. Barbara D’Urso gongolerà (insieme a Vespa)
– Vanno da Fassino per farsi predire il futuro
– Si iscrivono all’Ordine dei giornalisti perché in fondo a loro i giornalisti stanno simpatici
– Mettono su una band con Casaleggio vocalist
– Si tramutano in Puffi per difendersi da Gargamella alias Bersani
– I grillini avendo sempre seguito la parola del Capo e non essendo abituati a pensare di testa propria vanno in corto circuito e si trovano a vagabondare per le strade di Roma senza una meta
– Folgorati da una luce come San Paolo sulla via di Damasco, rinnegano Grillo e votano la fiducia a Bersani.
Prosit.