Lo Stato di New York è in emergenza come la Lombardia, Biden è rinchiuso a casa e ora ha la possibilità di integrare l’agenda di Sanders per rassicurare sulla pandemia.
Lo sapevamo da un paio di mesi, ma la conferma è avvenuta in questi giorni: Joe Biden sarà il candidato democratico a sfidare Donald Trump per la Presidenza. Una nomination che arriva nel contesto più fragile possibile: gli americani ora hanno paura del virus, Sanders si è ritirato (dopo un primo tentativo poi non avvenuto) con tempistiche dettate dall’eccezionalità della situazione e lo stesso Biden è rinchiuso a casa in auto-isolamento.
Questo particolare scenario sta però mettendo in risalto, nel campo democratico, il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo.
Biden sposta l’agenda (e il messaggio) a sinistra
L’America si è abituata ormai alle conferenze giornaliere di Donald Trump nelle quali il Presidente ripete che il pericolo per gli USA è ridotto e le promesse di riapertura sono sempre più frequenti, e in questo modo è difficile provare a introdurre la contro-narrazione della responsabilità e del rischio.
In questo senso Joe Biden ha deciso da subito di sospendere la propria campagna per le Primarie, di comune accordo con Bernie Sanders, e di restare in isolamento.
Poi, anche gli Stati in cui ancora si sarebbe dovuto votare hanno colto la serietà del problema e hanno cominciato a rimandare le votazioni a Giugno, poi diventato Luglio, infine Agosto.
E, alla fine, Sanders si è ritirato. Ora Biden, che di fatto già poteva essere sicuro di una nomination che sarebbe arrivata solo d’estate, si ritrova a cominciare (virtualmente) la campagna elettorale vera e propria, avendo a disposizione solamente la pandemia. Il ritiro di Sanders, in questo senso, può fornire un grosso assist al Vice-Presidente: se la sua candidatura è, infatti, stata discussa sopratutto al centro, ora può integrare il prezioso contributo del Senatore del Vermont.
Dopo un ritardo iniziale, dovuto soprattutto alla straordinarietà del caso, ora Biden comincia a prendere seriamente il virus e a lanciare messaggi di speranza, ma soprattutto messaggi che hanno subito l’influenza della campagna sandersiana:
L’estensione di Medicare e la cancellazione del debito studentesco sono due proposte che difficilmente avrebbero fatto capo a Sleepy Joe senza la campagna di Sanders, e ora concorrono per diventare la principale arma democratica per la sfida presidenziale.
Andrew Cuomo
Figlio del Governatore di New York Mario Cuomo, Andrew Cuomo ha ricoperto diversi incarichi prima di diventare anch’egli Governatore dello Stato: è stato Segretario della Casa e dello Sviluppo Urbano durante l’ultimo mandato presidenziale di Clinton e successivamente Procuratore Generale di New York. La carriera politica Cuomo l’aveva nel sangue.
Ritenuto generalmente un buon Governatore, Cuomo ha raggiunto in questi giorni una popolarità imprevista, tanto da costargli anche diversi sostegni di una – improbabile se non impossibile – candidatura presidenziale. Lo Stato di New York è allo stremo, la situazione – in proporzione – può essere equiparata a quella Lombarda, ma Cuomo non ha mai perso le speranze.
Distintosi da subito per la lucidità e la velocità nell’apprestarsi allo Stato di Emergenza, di concerto con il Sindaco della grande mela Bill De Blasio, Cuomo ha tenuto giorno dopo giorno conferenze stampa nelle quali, con aria affranta ma perseverante, ripeteva del pericolo che l’America stava e – purtroppo, tutt’ora – sta correndo.
Andrew Cuomo sta combattendo una battaglia personale contro il virus: la vita dei newyorchesi è nelle sue mani. Più volte aveva provato ad introdurre nel dibattito delle primarie temi a lui cari come Medicare e la previdenza sociale ( lui, di fatto, è politicamente schierato più verso Sanders che Biden), e ora le sue richieste sono state accolte. Il ritardo con cui però Biden le ha integrate nell’agenda, gli è costato caro: se l’America deve ascoltare un democratico per essere rassicurato, l’uomo prescelto è Andrew Cuomo, e non (ancora) Joe Biden.