Comunali 2011: la mia analisi

Pubblicato il 18 Maggio 2011 alle 00:11 Autore: Livio Ricciardelli
Comunali 2011: la mia analisi

[ad]• Bologna: anche a Bologna, secondo alcune analisi di berluscones come Osvaldo Napoli, c’è poco da festeggiare per il centrosinistra: una roccaforte come il capoluogo emiliano è stato vinto solo con il 50,5% e il candidato del centrodestra Manes Bernardini è andato bene. In merito a queste argomentazioni c’è da dire: 1) se il candidato Bernardini è andato discretamente bene è perché per una volta la destra ha capito come in alcune realtà, come l’Emilia-Romagna, ha molto più senso candidare candidati leghisti, potenzialmente capaci di pescare a sinistra, anziché a anonimi consiglieri comunali del Pdl o peones parlamentari come Mazzucca o la Bernini; 2) nel 2009 il candidato Flavio Delbono si svegliò lunedì mattina (si votava anche per le europee: dunque i seggi chiudevano domenica sera alle 22) col ballottaggio dopo essersi addormentato con la certezza, seppur risicata, di una vittoria al primo turno. Considerando lo stesso affaire Delbono e il lungo commissariamento in una città famosa da sempre per la sua stabilità amministrativa possiamo ben dire che politicamente la vittoria di Merola al primo turno col 50,5% è un ottimo risultato. Da segnalare che qui il candidato dei grillini Bugani ha quasi doppiato il terzo polista Aldrovandi, considerato tra l’altro tra i più forti candidati della coalizione terzista nei principali capoluoghi.

• Napoli: a Napoli il secondo turno era scontato. C’era solo attesa per capire chi avrebbe sfidato il candidato del Pdl Gianni Lettieri. La sorpresa non sta tanto nella vittoria di De Magistris, dato da parecchi sondaggi davanti a Morcone, ma dall’alta affermazione della sua candidatura (più 6% rispetto alle sue quattro liste di sostegno, oltre 35.000 voti dati solo al candidato sindaco) e alla bassa percentuale di Morcone.  Da segnalare che a Napoli il Terzo Polo fa il suo miglior risultato con Raimondo Pasquino e i grillini di Fico appaiono ininfluenti (peggio di Mastella) o comunque in calo rispetto alle regionali del 2010. Teoricamente ora il Terzo Polo può essere fondamentale per il ballottaggio. Ma c’è da segnalare che probabilmente nelle prossime due settimane assisteremo a Napoli ad un vero e proprio “scontro di civiltà” tra Lettieri e De Magistris. Uno scontro che rischia di aver, per certi aspetti, poco di politico e che di conseguenza può generare risultati a sorpresa.

• i Partiti: il Pd può ben dirsi uno dei principali vincitori di questa partita: per la prima volta a Milano riesce a competere col Pdl per la maggioranza relativa in città, a Torino aumenta in maniera considerevole rispetto allo scorso anno e anche a Bologna tiene. A Napoli subisce un calo (16,2%) se non previsto almeno meritato. Il Pdl e la Lega escono fortemente ammaccati. Il partito di Berlusconi perde posizioni e la Lega, soprattutto a Milano città, guadagna ma solo in confronto alle comunali del 2006, mentre ci perde se confrontiamo il suo dato con quello del 2010. Sinistra Ecologia Libertà ottiene buone percentuali e può può vantarsi di essere, seppur non formalmente, il “partito del candidato a sindaco di Milano”. Il Terzo Polo, se escludiamo Napoli, esce ammaccato e a tratti poco determinante. Anche se secondo Bocchino l’obbiettivo era solo quello di dare un segnale al sistema politico italiano per scardinare questo bipolarismo confuso per bipartitismo. Contenti loro.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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