Comunali 2011: la mia analisi

Pubblicato il 18 Maggio 2011 alle 00:11 Autore: Livio Ricciardelli
Comunali 2011: la mia analisi

[ad]Ma questa è anche una vittoria delle primarie: i buoni risultati di Pisapia, Fassino e Merola sono conseguenti ad una selezione del candidato nel centrosinistra proprio attraverso le primarie, mentre a Napoli la candidatura Morcone era proprio conseguenza di un sostanziale nulla di fatto di quelle primarie che per forza di cosa sono state bypassate.

Altri dati, curiosità e aspetti di rilievo secondo l’ottica “ricciardelliana”: sarebbe sbagliato limitarsi ad analizzare, e dunque citare, solo i quattro principali test amministravi. In questi due giorni infatti si è votato anche in altre città di assoluto rilievo: a Trieste si andrà al ballottaggio col centrosinistra in testa, una Lega ridotta a quarto polo dall’estrema destra e con un sempiterno Roberto Antonione che dovrà cercare di ricucire una coalizione frastagliata anche nell’ex terza città dell’Impero Asburgico e non solo nei piccoli o medi comuni del varesotto o dell’hinterland milanese. A Cagliari, dove il centrosinistra non ha mai avuto un sindaco pur disponendo di un discreto insediamento sociale nella provincia, il giovane vendoliano Massimo Zedda se la giocherà al ballottaggio contro Massimo Fantola, leader dei mitici Riformatori Sardi di Cossa, che ha ottenuto solo 0,2% in più rispetto al proprio avversario. A Olbia vittoria al primo turno per il centrosinistra che sosteneva Giovannelli assieme a tutte le altre liste alternative al centrodestra. Vincenzo De Luca, il Kim Il-Sung della costiera o il George Wallace salernitano, viene riconfermato sindaco di Salerno con il 74,3% dei voti superando quota 72%, percentuale ottenuta nella sua città alle scorse regionali dove era candidato presidente di Regione. Clamoroso ballottaggio a Varese, seppur di poco, e sfida al secondo turno tra Pd e Lega per il comune di Rho. A Gallarate, quello che doveva essere secondo Bobo Maroni un “laboratorio politico”, il membro del Cda Rai Giovanna Bianchi Clerici ottiene il 30% lasciando il secondo turno alla mercè di Pdl e Pd. A Latina, nonostante qualche dissennato ottimismo di facciata, il centrodestra passa con Di Giorgi al primo turno e la lista “fascio comunista” di Pennacchi ottiene circa l’1% in un realtà dove tra l’altro di fatto non esisteva il Terzo Polo (l’Udc appoggiava il centrodestra). Orbetello, comune del grossetano guidato dal ministro Altero Matteoli, passa al centrodestra e a Olevano Romano, in provincia di Roma, il politico di punta locale, l’europarlamentare Guido Milana, perde per tre voti la sfida per il comune. Non porta da nessuna parte invece la vocazione maggioritaria in salsa terracinese del Pd che al comune di Terracina (Latina) ottiene il 12% e assisterà ad un ballottaggio tra centrodestra e un civico di centrodestra sostenuto tra l’altro dalla lista “Forza Terracina” di Luciano Moggi.

Conclusioni: nelle prossime due settimane, preparatevi ad un assedio berlusconiano nelle televisioni pubbliche e private: perdere nel capoluogo lombardo per Berlusconi può assumere un significato letteralmente drammatico e probabilmente la stessa Lega potrebbe staccare la spina a questo esecutivo che, alla luce di questi dati, probabilmente danneggia più che rafforzare il Carroccio. Perché sul fronte politico la situazione è abbastanza chiara: per il centrodestra è un dramma e incredibilmente per il centrosinistra la situazione è incredibilmente rosea. Ora può incominciare ad elaborare con maggiore incisività il perimetro della sua futura alleanza elettorale a livello nazionale. Ma, come ha detto giustamente Guido Podestà, il “secondo turno non è come il secondo tempo. È come una partita di ritorno”. E il centrosinistra ha fatti parecchi gol in trasferta. Ma occorre massima prudenza. Perché il calcio, come la politica, è bello proprio perché imprevedibile.

 

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
Tutti gli articoli di Livio Ricciardelli →