Come fare fund-raising online con Paypal
Non solo il MoVimento 5 Stelle, ma anche l’ala del Partito Democratico più vicina a Matteo Renzi propone l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e quel che è certo è che continuerà il trend che porterà partiti e movimenti italiani a diventare sempre più capaci di attrarre risorse dai provati, auspicabilmente in un quadro il più certo e trasparente possibile.
[ad]La campagna elettorale per le primarie del PD ha già dimostrato che è possibile e che, anche dal punto di vista del marketing e della comunicazione politica tout court, il Web è una potente piattaforma per una gestione efficiente, centralizzata e cristallina per gestire il fund-raising.
Una buona campagna di sostegno deve partire da basi usabili e solide ed oggi con metodi di pagamento con Paypal è ancor più agile: la possibilità di usare PayPal come gateaway anche per accettare pagamenti con carte di credito – e non solo per consentire transazioni con il suo conto virtuale – sta rendendo sempre più comuni le transazioni online: con 12 milioni di Italiani abituati ad acquistare su Internet per quasi il 90% con formule totalmente digitali (fonte: Politecnico di Milano) il bacino dei potenziali contributori è ormai ampio e familiare con questa forma di relazione finanziaria. PayPal offre inoltre la possibilità di integrare su qualunque sito il pulsante “Dona” senza spese di attivazione e trattenendo esclusivamente una piccola commissione variabile sugli importi transati: bastano pochi click e qualunque sito di partito, di circolo o di associazione può offrire ai propri simpatizzanti un modo sicuro per accettare micro-contributi poi agilmente rendicontabili online e non solo.
Quel che conta è però integrare questa possibilità nella vita politica e nelle procedure organizzative complessive, non solo in campagna elettorale:
– rendere evidente questa possibilità nel sito, nelle newsletter (che sono lo strumento più efficace secondo l’esperienza americana soprattutto come forma di mobilitazione nei momenti di maggior attenzione e tensione civile e politica), ma anche nei volantini e nelle restante attività di comunicazione;
– circostanziare al meglio la richiesta di supporto motivandone i bisogni e le destinazioni d’uso. Intessante in questo senso il sito di e-commerce di gadget di Nicola Zingaretti alle recenti regionali del Lazio;
– rendicontare i fondi raccolti quanto ad incassi ed utilizzo periodico;
– affrontare il fund-raising come obiettivo di un ciclo di vita offerto al simpatizzante al termine di un percorso che va dalla scoperta delle posizioni politiche del gruppo fino agli altri passaggi che lo possono coinvolgere: iscrizione alla newsletter, partecipazione alla vita del circolo, mobilitazione in caso di eventi sul territorio;
– sfruttare al massimo la possibilità di contribuire all’interno dell’attività social dove è possibile utilizzare anche le campagne di sensibilizzazione attivabili grazie all’applicazione gratuita “Causes“.
La richiesta di contributi online dovrà tanto più essere ben organizzata quanto più ormai una sua corretta predisposizione sulla Rete è la miglior manifestazione di quanto si è attenti alla gestione dei finanziamenti stessi: la comunicazione su Internet è diventata segno della credibilità politica di un partito, di un gruppo di attivisti, delle stesse istituzioni.
Ulteriori approfondimenti sul fund-raising e il web-marketing sono disponibili all’interno del libro “Fare politica digitale“.